Attività estive. Creatività e alleanze, parole chiave. Incontro, gioco, preghiera: nonostante il Covid, non si rinuncia a questi tre ingredienti

È tutta nuova e da inventare l’estate 2020 di bambini e ragazzi. Se i campiscuola di più giorni fuori città sembrano essere troppo rischiosi per il pernottamento in spazi comuni, grest e centri estivi giornalieri cercano di ripartire, con prudenza ma anche con creatività. Grazie alle indicazioni della Pastorale giovanile e con la benedizione dei vescovi del Triveneto.

Attività estive. Creatività e alleanze, parole chiave. Incontro, gioco, preghiera: nonostante il Covid, non si rinuncia a questi tre ingredienti

Da settimane, la Diocesi di Padova e le parrocchie sono impegnate a ragionare sulle attività estive per bambini e ragazzi. Quest’anno tutto è diverso, ma una cosa è certa: non si vuole rinunciare all'esperienza dell’incontro, del gioco, della preghiera. Anche i Vescovi del Triveneto con una lettera, hanno voluto incoraggiare le comunità affinché si rimettano in moto, interpellandosi su quanto accaduto in questi mesi «per una condivisione e rielaborazione fraterna» (per il testo completo: cet.chiesacattolica.it). L’ufficio di Pastorale dei giovani ha redatto un vademecum, che si trova nel sito giovanipadova.it con alcuni suggerimenti sulle esperienze giornaliere per la fascia d’età 6-17 anni.

Grest
È una delle esperienze più attese dalle famiglie; quest’estate le proposte saranno diversificate ma avranno in comune tre aspetti: l’organizzazione in piccoli gruppi e per poche ore al giorno, la presenza costante di un adulto, l’utilizzo di spazi esterni ampi e, possibilmente, diffusi. «Bisogna rielaborare il lutto – sottolinea don Paolo Zaramella, direttore dell'ufficio di Pastorale dei giovani – non possiamo tenere a mente il modello di grest e campiscuola degli anni scorsi. La cosa bella però, è che abbiamo l’opportunità di elaborare un pensiero, valutando i passi da fare, cosa è possibile e cosa no, contemperando le diverse esigenze e desideri». La parola d’ordine sembra essere “creatività”, invenzione di sentieri originali. Insieme ad “alleanze”. «Si stanno creando delle belle collaborazioni – prosegue don Paolo Zaramella - con amministrazioni locali, cooperative, associazioni sportive del territorio in una logica di cooperazione e a volte con il prestito di spazi».
Nei grest il rapporto numerico tra adulti e bambini della scuola primaria sarà di uno a sette, e di uno a dieci per i ragazzi di scuola secondaria: un elemento di criticità che sta portando gli organizzatori a cercare tra i giovani e gli adulti delle figure volontarie. Non sarà escluso neanche l’impiego di personale retribuito che, in ogni caso, dovrà essere formato. Gli adolescenti hanno l’opportunità di essere coinvolti come animatori anche se, a differenza degli anni scorsi, saranno considerati in soprannumero, non in sostituzione dei maggiorenni.

Escursioni e gite 

Sono consigliate le uscite giornaliere in bicicletta oppure a piedi laddove ci sia vicinanza ad aree verdi pubbliche, boschi e campagne. Non sono da escludersi nemmeno le piscine, anche se vanno valutate con attenzione le modalità di fruizione.

18-25 anni, carità a “chilometri zero”
Per i giovani, la proposta è quella di vivere semplici esperienze giornaliere nel proprio territorio: come ad esempio la visita a persone anziane o a famiglie in difficoltà o a disabili; oppure la riqualificazione di spazi parrocchiali e pubblici; o ancora, il sostegno al banco alimentare delle Caritas. L’impegno può essere anche in attività di babysitting gratuito o di supporto nei doposcuola parrocchiali. C’è poi la possibilità di mettersi in gioco in alcune realtà diocesane, tra cui le Cucine popolari di Padova o l'Opsa.
Per i giovani maggiorenni sono disponibili anche due esperienze residenziali: dal 22 al 28 luglio, in collaborazione con la Pastorale delle vocazioni, dei giovani e l'Ac un campo in Puglia sui passi di don Tonino Bello; un week-end a fine agosto a cura dell'Ac.

Campiscuola

Le uscite residenziali per minorenni al momento sono molto problematiche. La questione è incerta e dibattuta a livello nazionale e regionale a causa soprattutto del pernottamento in spazi comuni. Sono stati sospesi anche i campi diocesani dell’Acr e dei giovanissimi. Per maggiorenni e famiglie la questione invece è diversa e, se la struttura recettiva lo consente, le parrocchie possono valutare per loro anche esperienze residenziali. Le realtà associative scautistiche infine, in assenza di altri spazi esterni, potranno utilizzare quelli delle parrocchie per realizzare attività giornaliere con i propri gruppi.

Attenzione alla normativa anti Covid

L’estate di bambini e ragazzi quest’anno è tutta nuova. Attenzione alla normativa anti-Covid ma tanta voglia di non fermarsi davanti alle restrizioni. Creatività e alleanze le “parole chiave”.

Giovani: esperienze di volontariato

Per i giovani 18-25 anni sono in programma esperienze estive per accorgersi che anche vicino a casa c’è qualcuno da aiutare.

Campiscuola: è ancora troppo presto

Per ora niente campiscuola a causa del pernottamento in spazi comuni. Ok a uscite a piedi e in bicicletta.

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