Azione Cattolica. Adesione. Si va, a vele spiegate

Azione Cattolica. Ripartire, esplorare e scegliere sono i verbi, scelti dalla presidenza nazionale, che dicono lo stile con cui “essere di Ac” in questo tempo. «In una sola parola: impegnarsi» secondo Francesco Simoni

Azione Cattolica. Adesione. Si va, a vele spiegate

“A vele spiegate” è lo slogan scelto dalla presidenza nazionale dell’Azione cattolica per accompagnare la campagna adesioni 2020-21. «Dice il desiderio di ripartire, che continua a caratterizzare l’associazione, anche attraversando “acque” che per tanti versi non conosciamo – sottolinea Francesco Simoni, presidente diocesano di Padova – Soprattutto, significa farsi portare dal vento, che per noi è sempre il vento dello Spirito. Ripartiamo, quindi, ma non solo per iniziativa personale... Ripartiamo per esplorare e scegliere: sono questi i tre verbi che accompagnano il nostro spiegare le vele. A me parlano, in particolare, di impegno. Vuol dire non avere paura, non ritirarsi, non mettere la testa sotto la sabbia, non chiudersi in se stessi ma impegnarsi – caratteristica dell’esperienza associativa – per vivere a fondo, ciascuno dove vive, il tempo che gli è dato. Tre parole che dicono l’impegno che mi e ci è richiesto: certo, oggi serve una certa “cura”, ma non possiamo non stare in pieno il quotidiano».

E se il “mare”, dove spiegare le vele, non fosse accogliente? E se il tempo che stiamo vivendo minasse il “camminare insieme”, piccoli e grandi, che è nel Dna dell’Ac?

«L’orizzonte non è tutto sereno, è vero. Anche i contesti associativi vivono delle difficoltà, delle paure, dei rischi di chiusura... Non c’è però un “mare” che non possa essere solcato insieme: anche se il vento si fa forte, anche se ogni tanto siamo impauriti dalle nuvole all’orizzonte, dalle acque agitate o addirittura dalla tempesta... sappiamo che Gesù è con noi nella barca. Possiamo essere associazione in modo vero, pieno, intenso... anche in modalità diverse – on line, ad esempio – ma senza fuggire dal quotidiano e impegnandoci verso chi ora è più in difficoltà e ha bisogno di una mano».

Nelle linee programmatiche 2020-21 dell’Ac di Padova si legge: «Sarà (anche) un anno in cui rilanciare l’esperienza associativa...». Che esperienza associativa propone oggi l’Azione cattolica. E perché qualcuno – ragazzo, giovane, adulto – dovrebbe esserne “catturato” tanto da dire: ci sto, do la mia adesione?

«Ci abbiamo pensato tanto in presidenza e in consiglio diocesano. Ognuno ha raccontato le motivazioni, e sono molto diverse, per cui aderisce. Ciò che tornava e ritornava era questo: l’Ac è un modo di essere Chiesa anche nella vita quotidiana e ordinaria. Questa è sfida più grande che stiamo vivendo. Da questo punto di vista l’Ac dà un dono prezioso e per certi versi insostituibile. Quando si prende consapevolezza di questo, ci si innamora e si decide di far parte di questa esperienza in modo stabile. Ci si rende conto della preziosità di questo stile da vivere nella vita quotidiana... soprattutto fuori, dopo, al di là e al di più dell’esperienza dei gruppi e dell’impegno formativo».

Cosa mette in campo l’Ac di Padova, in questo anno associativo, per accompagnare e rilanciare l’adesione?

«Ai singoli aderenti vogliamo raccontare in modo chiaro e accessibile a tutti – anche grazie ai mezzi che oggi abbiamo a disposizione – la bellezza dell’esperienza associativa. Vogliamo dire che dono è l’Ac nella vita delle persone che l’hanno incontrata. Alle associazioni parrocchiali metteremo a disposizione degli strumenti, utilizzabili da educatori e responsabili, per motivare l’adesione, ma anche per spiegare alcune cose: quali sono le caratteristiche dall’Azione cattolica? Cosa abbiamo fatto in questi anni? Dove vogliamo andare, visto che abbiamo in mano un documento assembleare? Ma anche... che fine fanno i soldi della tessera? E che conseguenze ha l’adesione? Ci siamo mossi anche sul fronte delle quote associative: nonostante le difficoltà economiche la presidenza diocesana ha deciso di non aumentarle per quest’anno. Abbiamo scelto, inoltre, di costituire un fondo diocesano che vada incontro a quei soci che sono in difficoltà rispetto alla quota di adesione. Affidiamo il discernimento su questo fronte a chi è più prossimo alle situazioni di necessità, cioè i presidenti parrocchiali; li invitiamo a segnalarcele».

Come sostenere le associazioni parrocchiali perché possano continuare a “fare Ac” nonostante il Covid?

«Già a settembre abbiamo fornito attenzioni e suggerimenti per ripartire. Abbiamo dato, e continuiamo a farlo, soprattutto un aiuto nella lettura della normativa (in frequente evoluzione) e di alcune attenzioni condivise della Chiesa italiana e locale. Più di tutto diamo suggerimenti di stile: come stare da soci di Ac dentro a questo tempo e come vivere l’esperienza di Ac. Un bel lavoro in questo senso l’ha fatto il settore giovani, concentrandosi sui giovanissimi... Ma si stanno rimodulando anche le altre proposte associative per stare dentro al tempo che stiamo vivendo. Credo che anche questo sia il valore dell’essere associazione oggi: non si è abbandonati a se stessi nel gestire la complessità».

Giornata di spiritualità per adulti

“Tra voi, però...” è il titolo della giornata di spiritualità rivolta agli adulti e promossa dal settore adulti di Ac e dall’Ufficio diocesano per la famiglia. La proposta – in programma domenica 22 novembre dalle 9 alle 10.45 – sarà on line (sulla piattaforma Google Meet). L’iscrizione è obbligatoria, entro giovedì 19, scrivendo alla mail adulti@ acpadova.it Ai partecipanti viene lanciata una challenge (sfida): «Pensa a un luogo in cui hai offerto o ricevuto un servizio. Fotografalo e inviaci una foto tramite mail o rispondendo al numero che ti confermerà l’iscrizione».

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