Azione Cattolica. Nuovo anno associativo. Ragazzi, giovani, adulti: si ricomincia

È in mano ai responsabili e agli educatori la seconda parte delle linee programmatiche dal titolo “Servire e dare la propria vita”

Azione Cattolica. Nuovo anno associativo. Ragazzi, giovani, adulti: si ricomincia

La prima parte delle linee programmatiche per il nuovo anno associativo dell’Azione cattolica di Padova – che ha per titolo “Servire e dare la propria vita” – è stata consegnata nelle mani dei responsabili associativi, parrocchiali e vicariali, nel mezzo dell’estate. A quelle pagine, che presentano i contenuti generali del nuovo tratto di strada che inizia – dopo i rinnovi delle responsabilità a tutti i livelli – si aggiungono le “traduzioni” dell’Acr e dei settori giovani e adulti.

Torna l’Acierrissimo

«Il cammino di quest’anno, a livello nazionale, sceglie come ambientazione la redazione di un giornale. Calando la proposta nel cammino diocesano abbiamo puntato l’attenzione sulle “notizie”, su come vengono costruite, su come si diffondono... ma soprattutto abbiamo scelto come centro la Buona notizia: come arriva nelle nostre vite in modo inaspettato e che cambiamenti ci provoca... interiori, nelle relazioni e negli ambienti in cui viviamo. L’obiettivo dell’anno, quindi, è accompagnare i ragazzi a scoprire la Buona notizia che Gesù è risorto ed è presente nella vita di ciascuno. Accoglierla, lasciare che cambi la vita delle persone e annunciarla – spiega Chiara Gambin, responsabile Acr diocesana – Da questo “centro” parte anche la proposta dell’Acierrissimo, che vivremo il 9 maggio 2021. Rispetto all’ultima edizione, quattro anni fa, protagonisti sono certamente i ragazzi dell’Acr e dell’iniziazione cristiana... ma il desiderio della presidenza diocesana è che sia una festa unitaria. Che coinvolga quindi i giovani, gli adulti... Anzi, che non sia sono la festa dell’associazione, ma di tutta la Diocesi».

Giovani, uno shock... positivo

«Il lockdown è stato un forte shock per i giovani, che si sono visti tarpare quella vivacità e intraprendenza sociale che spesso li contraddistinguono all’interno della società – raccontano Sofia Livieri e Gianluca Carraro, vice presidente diocesani del settore giovani – La sfida che il settore giovani di Azione cattolica sente ora come prioritaria e urgente è quella di tramutare questo shock in qualcosa di stimolante e positivo, che possa lanciare con nuova forza il ruolo del giovane e giovanissimo nei diversi ambiti della vita cristiana. Tra questi, quattro sono quelli su cui il settore diocesano vuole porre l’accento:

  • vivere la fede nel quotidiano, interrogandosi su cosa significhi vivere e coltivare una spiritualità incarnata;
  • dialogo tra generazioni;
  • bisogno di relazioni, creare occasioni di incontro per uscire il più possibile dalla nostra routine e comfort-zone e andare alla scoperta dell’altro;
  • attenzione e impegno espliciti per il territorio e la società in cui viviamo, per il quale diventa cruciale il dialogo e la promozione dell’impegno socio-politico nell’ottica del servizio».
Due domande per gli adulti

«Siamo partiti da due domande per tradurre il tema dell’anno: con quale stile “vogliamo scrivere” il nostro essere adulti cristiani e di Azione cattolica? Per chi lo facciamo? – spiega Marco Zambon, vice-presidente diocesano degli adulti – La prima risposta ce la indica Gesù nel Vangelo di Marco, che fa riferimento al percorso dell’anno. Lo stile è il servizio. Per la seconda domanda dobbiamo ricordare che “l’essere per” non può limitarsi a una parentesi legata al tempo libero e in certi contesti, come “un’opera buona da fare quando si può”, ma scelta come abito quotidiano, come via per la felicità. Come settore adulti promuoviamo il dialogo e la nascita di gruppi adulti e gruppi famiglie nelle parrocchie. A livello diocesano abbiamo iniziato un lavoro assieme all’Ufficio di pastorale della famiglia. È nostra intenzione curare proposte con un respiro largo che intercettino quindi gli ambiti dove è fondamentale esserci: la politica, il lavoro, il sociale soprattutto in questo tempo scosso dai cambiamenti causati dalla pandemia. Infine non ci dimentichiamo degli amati gruppi adultissimi, così provati dal periodo di quarantena alle nostre spalle. A maggio del prossimo anno riproporremo il convegno-festa che purtroppo non si è potuto svolgere durante questo 2020».

Educatori: al via i convegni zonali

Nell’impossibilità di proporre un solo convegno a ottobre, come negli anni passati, l’Ac di Padova organizza per gli educatori Acr e giovanissimi appuntamenti decentrati nelle dieci zone della nostra Diocesi. Si svolgeranno dal 21 settembre al 2 ottobre e saranno l’occasione per approfondire il cammino dell’anno associativo 2020-21.

Il convegno per gli accompagnatori degli adulti, che di solito ha numeri più contenuti (sostenibili in questa fase di emergenza sanitaria), si svolgerà regolarmente il 4 ottobre in seminario minore, a Rubano, sul tema “Essere corpo... essere comunità” (l’invito è rivolto a tutti gli adulti di Ac, non solo ai responsabili). Il 28 febbraio si vivrà un “secondo tempo” del convegno, vissuto a distanza e in modo diffuso, unitario e di carattere formativo. Info: acpadova.it

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