Biennio di formazione in pastorale familiare. Confronto e condivisione

Torna la proposta dell’ufficio diocesano di Pastorale della famiglia, ma con alcune novità nella tempistica. Invitate le coppie di sposi

Biennio di formazione in pastorale familiare. Confronto e condivisione

Riparte, con alcune novità, il biennio di formazione in pastorale familiare promosso dall’ufficio diocesano di Pastorale
della famiglia. «Solitamente – chiarisce Paola Gardellin, incaricata diocesana insieme al marito Francesco
Roveron per la pastorale familiare – si partiva ogni due anni a settembre. In quest’anno pastorale, invece, ci siamo
presi una pausa sia per favorire lo svolgimento dei gruppi di discernimento sinodale, sia per darci un tempo per
ripensare la proposta. Nelle edizioni passate l’impegno era ogni quindici giorni: questa struttura andava incontro alle esigenze delle famiglie? A questa riflessione “pratica” si è aggiunta la forte richiesta dei partecipanti di fare rete,
creare occasioni di fraternità. È nata così una nuova formula con gli stessi contenuti». La proposta rivolta alle
coppie di sposi è di trascorrere due settimane estive in montagna, una per anno, e tre giornate formative fra 2023 e 2024. «Una proposta più concentrata e contenuta – continua Gardellin – ma comunque significativa, una modalità più fruibile e rilassata che tiene proprio conto dell’esigenza delle famiglie di stare insieme e confrontarsi. Le settimane estive sono pensate in modo che di mattina si svolgano le attività formative e nel pomeriggio ci sia la possibilità di fare delle camminate e stare insieme, come fosse un tempo di vacanza». Due le tematiche affrontate nel biennio: il primo anno – quindi nell’estate 2023 – ci si concentra sulla riscoperta della vocazione matrimoniale e familiare, nell’estate del prossimo anno, invece, in vista di un servizio in parrocchia si parlerà di missione matrimoniale e familiare. Per i figli, come sempre, sono previste attività formative con animatori. Un’ultima novità è anche l’aspetto economico: le spese sono cresciute e alla famiglia viene chiesto di mettere il 48 per cento, il restante è sostenuto (e suddiviso equamente) da parrocchia o unità pastorale di appartenenza e ufficio diocesano. «È un modo per dire che ci siamo, tutti insieme! Il cammino è condiviso. Ci teniamo anche a sottolineare che la proposta non necessariamente richiede poi un mettersi al servizio nel territorio. È prima di tutto un’esperienza per le famiglie, per stare insieme, condividere e confrontarsi. Le famiglie hanno bisogno di camminare insieme e condividere la quotidianità. Prima di tutto quindi diamo risposta a questa richiesta, poi c’è l’aspetto formativo, anch’esso importante che punta ad aiutare le coppie di sposi a conoscere e valorizzare la propria vocazione e missione». Info e iscrizioni (entro il 30 aprile): ufficiofamiglia.diocesipadova.it Il primo appuntamento conoscitivo il 6 maggio alle 16 nel centro parrocchiale della Guizza.

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