Camminando con il Signore. Il Covid non ferma la missione giovani dei seminaristi a Campagna Lupia e Santa Giustina in Colle

Missione giovani. Il Covid non ferma i seminaristi del Maggiore che dal 19 al 27 settembre sono presenti a Campagna Lupia e Santa Giustina in Colle. Per incontrare i parrocchiani, in particolare i giovani, e condividere un tratto di strada

Camminando con il Signore. Il Covid non ferma la missione giovani dei seminaristi a Campagna Lupia e Santa Giustina in Colle

«Di che parlate lungo la via?»: è questa domanda di Gesù a fare da tema alla Missione giovani di quest’anno. La rivolge ai due discepoli in cammino verso Emmaus e apre la strada a un dialogo che farà ardere il loro cuore e li porterà a riconoscere il Risorto che spezza il pane davanti a loro (Lc 24, 13-35). «È la stessa esperienza che speriamo di poter vivere anche nelle due comunità di Santa Giustina in Colle e di Campagnalupia, dove saremo presenti dal 19 al 27 settembre» auspicano i seminaristi del Maggiore.

La Missione giovani è un’esperienza che viene proposta a una o più comunità parrocchiale ogni anno in settembre, Mese del seminario. Scopo principale è l’incontro tra i seminaristi e i parrocchiani, in particolare quelli più giovani, compresi coloro che, per svariati motivi, non partecipano più alla vita della comunità cristiana. «Li visiteremo direttamente nelle loro case, per condividere insieme i nostri cammini di fede e il nostro modo di rapportarci con Dio, portando anche la nostra umile testimonianza di come il Signore si sia fatto presente per chiamarci a seguirlo».

La settimana è carica di iniziative e serate rivolte a tutte le età e a tutti i "ruoli", dai giovani agli operatori pastorali, dai giovanissimi alle famiglie, sempre cercando l’incontro e la relazione, «perché la Missione giovani non è un insieme di attività proposte dal seminario, ma nasce e prende forma all’interno della comunità che la accoglie, secondo i suoi bisogni e le sue attese.

Il momento culminante sarà la veglia di preghiera, in cui pregheremo insieme il Signore, come un’unica famiglia, affidandogli i nostri cammini e le nostre vite».

Quest’anno, ovviamente, la preparazione ha richiesto molto più lavoro a causa dell’emergenza Coronavirus. «Abbiamo cercato di fare in modo che tutte le attività si possano vivere in completa sicurezza. Sebbene alcuni eventi, che gli scorsi anni si svolgevano senza difficoltà, abbiano dovuto essere ridimensionati siamo felici, perché non vivremo un’esperienza sottotono o ridotta, ma sarà, come sempre, un terreno buono in cui il Signore potrà seminare con abbondanza nelle vite di noi seminaristi e in quelle dei giovani e degli adulti che incontreremo. Sotto questo punto di vista la Missione giovani è anche un segno importante, perché mostra che il Covid non ha sconfitto la capacità delle comunità cristiane e di noi seminaristi di metterci in gioco, offrendo ai giovani un’opportunità unica per la loro vita di riscoprire Dio e la sua chiamata».

La Missione giovani è anche l’esperienza che apre il nuovo anno formativo del seminario Maggiore, che quest’anno accoglie 25 seminaristi, e sta celebrando il 450° dalla sua fondazione e il 350° dalla rifondazione per opera di san Gregorio Barbarigo. Per ulteriori informazioni: seminariopadova.it 

Alberto Pastorello

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