Cammino sinodale: al via il Sinodo a Padova. Mons. Cipolla: “Adeguare l’annuncio del Vangelo alla cultura in cui viviamo”

L'apertura ufficiale sarà domenica 5 giugno, a Pentecoste, "per chiedere che sul nostro lavoro scenda la forza del suo Spirito e cambi l’acqua in vino, come a Cana di Galilea; il pane e il vino, in corpo e sangue di Cristo come nell’Eucaristia delle nostre comunità; la nostra assemblea in corpo del Signore risorto. Il dono è sempre eccedente rispetto alle attese”, afferma il vescovo

Cammino sinodale: al via il Sinodo a Padova. Mons. Cipolla: “Adeguare l’annuncio del Vangelo alla cultura in cui viviamo”

Annunciato il 16 maggio 2021 dal vescovo Claudio Cipolla, dopo un anno esatto il Sinodo diocesano della Chiesa di Padova entra nella seconda fase, sancita da una celebrazione solenne domenica 5 giugno 2022. “Il Sinodo sarà aperto proprio il giorno di Pentecoste, pienezza della Pasqua, per chiedere che sul nostro lavoro scenda la forza del suo Spirito e cambi l’acqua in vino, come a Cana di Galilea; il pane e il vino, in corpo e sangue di Cristo come nell’Eucaristia delle nostre comunità; la nostra assemblea in corpo del Signore risorto. Il dono è sempre eccedente rispetto alle attese”, afferma il vescovo Cipolla.

A portare all’indizione del Sinodo sono proprio le domande sempre più pressanti di una Chiesa che si interroga: “In questi ultimi decenni – continua il vescovo – abbiamo vissuto tempi accelerati e grandi cambiamenti nel modo di pensare, nei valori, gesti, scelte, ci sono nuove visioni anche etiche e culturali.

Siamo chiamati a discernere il buono per accoglierlo, dobbiamo scegliere la nostra visione di cristiani capaci di adeguare l’annuncio del Vangelo alla cultura in cui viviamo e di comunicare la ricchezza della nostra fede. Il Vangelo è lo stesso di duemila anni fa ma noi siamo cambiati e ogni epoca ha il proprio linguaggio.

In questo cammino di discernimento è il Signore stesso che ci assiste, tutto ruota attorno alla questione: ‘Cosa vuole il Signore dalla Chiesa di Padova?’. Per questo noi non ‘facciamo’ ma ‘celebriamo’ il Sinodo diocesano”.

Il cammino sinodale che la Chiesa padovana ha intrapreso come momento per fermarsi e guardare la propria direzione riguarda tutti, non il solo clero, “perché l’esperienza cristiana – sottolinea mons. Cipolla – riguarda tutti i battezzati”.

Il periodo preparatorio e di avvicinamento al Sinodo, durato un anno, ha quindi visto la partecipazione di oltre 12.500 persone, di cui 11.250 negli Spazi di dialogo attivati nelle parrocchie e altre 1350 in appositi spazi di dialogo “di ambito” curati dagli uffici pastorali di riferimento (famiglia, lavoro, impresa, salute, scuola, università, arte e cultura, etc.).

Il risultato sono state tremila pagine di contributi, tutti vagliati dalla Commissione preparatoria, formata da una sessantina di persone con diverse competenze professionali, culturali, pastorali e teologiche, che ne ha ricavato un primo Instrumentum laboris lasciato in eredità all’Assemblea sinodale. Quest’ultima inaugurerà ora il suo cammino assieme ai Gruppi di discernimento sinodale, piccoli gruppi da 7 a 12 persone. L’Assemblea sinodale è formata invece da circa 400 tra membri di diritto, eletti e scelti dal vescovo, il quale la presiede, con un importante presenza laica, maschile e femminile e di giovani sotto i 40 anni, e cinque rappresentanti di comunità etniche straniere. L’Assemblea sinodale lavorerà su base territoriale e per commissioni oltre che in sedute plenarie, per arrivare alla stesura del documento finale da consegnare al vescovo.

La conclusione del Sinodo diocesano è prevista entro dicembre 2023.

“La Commissione ha individuato 14 sottolineature che abbiamo chiamato temi, suddivisi in tre ambiti, che vanno letti con sguardo d’insieme e da cui potranno nascere altre piste che delineeranno le vie della nostra Chiesa di Padova per il futuro”, spiega don Leopoldo Voltan, vicario episcopale per la pastorale e membro della Segreteria del Sinodo. Sono queste le piste di riflessione che guideranno l’individuazione delle “proposizioni”, cioè le prospettive ecclesiali, gli obiettivi pastorali e le proposte di cambiamento da discutere in Assemblea sinodale.
I tre ambiti con i relativi temi sono: “Dimensioni trasversali” (“Evangelizzazione e cultura”; “La Chiesa e gli ambiti di vita”; “Il bisogno di spiritualità”; “La liturgia”); “Soggetti” (“Le famiglie”; “I giovani e le nuove generazioni”; “L’identità e i compiti dei fedeli laici”; “L’identità e i compiti dei presbiteri”); “Cantieri” (“Il volto delle parrocchie”; “Le parrocchie e lo stile evangelico”; “Le priorità pastorali”; “La comunicazione della fede”; “L’organizzazione parrocchiale e territoriale”; “Le strutture e la sostenibilità economica”).

La solenne celebrazione di apertura del Sinodo, il 5 giugno, sarà caratterizzata da tre segni: la processione d’ingresso con il libro dei Vangeli; la colletta all’offertorio dedicata a sostenere tre progetti di Caritas diocesana orientati a farsi carico di situazioni di disagio e precarietà; la comunione agli ammalati con l’invio dei ministri straordinari della comunione a partire da questa celebrazione eucaristica. Stessi segni che le parrocchie della diocesi sono invitate a riproporre durante le celebrazioni della domenica mattina. Il percorso di discernimento che si apre per la Chiesa di Padova sarà accompagnato da un brano evangelico di riferimento – la narrazione delle nozze di Cana del Vangelo di Giovanni (Gv 2, 1-11) e da un’immagine realizzata dall’illustratrice Elisabetta Benfatto.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir