Campagna Lupia. Una pieve più sicura ma anche più bella

Sono in fase avanzata i lavori di consolidamento di soffitto e sottotetto della chiesa e di pulizia dei dipinti. In autunno si metterà invece mano agli impianti elettrico e di illuminazione

Campagna Lupia. Una pieve più sicura ma anche più bella

È in corso a Campagna Lupia un’impegnativa serie di restauri alla chiesa parrocchiale, ormai urgenti, che verranno eseguiti in due parti: prima e dopo l’estate.

L’arcipretale di Campagna Lupia non è però nuova a importanti interventi nella sua lunga storia. È infatti una chiesa di antica origine: fu eretta a fine Quattrocento in sostituzione della ormai malandata pieve di Lova, di cui era cappella la frazione di “Campagna”. Proprio qui l’arciprete don Lodovico Contarini fece costruire la nuova e più grande chiesa, dove si trasferì qualche anno dopo.

La chiesa era stata costruita in stile romanico, ma nel 1760- 65 l’arciprete don Domenico Perazzolo, essendo urgenti grossi lavori di riparazione, ne operò un restauro che fu quasi un vero rifacimento, comprendendo anche un innalzamento di due metri; nell’occasione si aprirono sei nuove finestre, furono rifatti il tetto e il soffitto, e scomparve il piccolo campanile che si trovava nell’angolo sinistro.

Oggetto dell’intervento odierno sono soprattutto gli interni della chiesa, dove si notavano crepe e cavillature, oltre al distacco dell’intonaco dal supporto in canniccio, e fratture negli stucchi a contorno dei dipinti. Era lesionato soprattutto l’arco tra navata e presbiterio, in corrispondenza della chiave di volta. Gli interventi in esecuzione intervengono sia all’estradosso, ovvero nel sottotetto, che nell’intradosso, ovvero sul soffitto della chiesa. Nel primo si sta consolidando l’intonaco estradossale del soffitto, per poi procedere al trattamento antitarlo di tutte le strutture lignee.

Internamente alla chiesa l’intervento, concertato con la Soprintendenza, consiste nel descialbo delle superfici per eliminare le pitture recenti, nel consolidamento dell’intonaco per terminare con una tinteggiatura chiara, in analogia alle preesistenze rilevate dalle analisi scientifiche. In corrispondenza dei dipinti le operazioni consistono sia nel recupero di alcune lesioni con la tecnica delle micro-cuciture armate che nella loro pulizia. Dopo l’estate, si metterà quindi mano agli impianti elettrico e di illuminazione, che sono interamente da adeguare.

Il costo dei lavori, di poco superiore ai centomila euro, è in parte coperto da un contributo Cei pari a 84.700 euro. L’esecuzione è affidata all’impresa Borin comm. Dino & Figlio di Arquà Petrarca, la direzione lavori all’architetto Luca Bertolin (Studio Tre esse srl di Vigonovo) con la collaborazione del geometra Simone Zuppa e dell’ingegnere strutturista Alessandro Turatto.

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