Candiana. Si inaugurano i restauri del campanile

A Candiana il 25 settembre, in concomitanza con le giornate europee del patrimonio; in duomo sono esposte le quattro campane

Candiana. Si inaugurano i restauri del campanile

Domenica 25 settembre, in concomitanza con le Giornate europee del patrimonio, alle ore 16 verrà inaugurato a Candiana il restauro del paramento esterno del campanile del duomo di San Michele arcangelo: occasione utile per vedere da vicino le campane, ospitate nell’edificio religioso in previsione della prossima ricollocazione nel castello.
Il complesso religioso fondato nel 1097 da Cono conte di Calaone e consegnato ai monaci benedettini, nel 1462 fu
trasferito ai Canonici regolari di Sant’Agostino, i quali affidarono a Lorenzo da Bologna i lavori di costruzione dell’attuale duomo (consacrato nel 1502). All’interno si possono ammirare capolavori come l’altare maggiore ligneo recentemente restaurato e le imponenti statue del Bonazza. La torre campanaria, attigua all’edificio ecclesiastico e oggetto del recente lavoro di restauro, oltre a segnalare le funzioni religiose con il suo orologio riassume in sé anche la valenza di “torre civica”; in quanto punto emergente del paesaggio costruito, in passato fungeva anche da osservatorio inserito nella rete di controllo del territorio. Il passare del tempo e gli eventi sismici del 2012 gli avevano causato lesioni soprattutto al paramento murario esterno: dopo una prima messa in sicurezza a seguito di un sopralluogo dei Vigili del Fuoco, si è avviato un processo di progettazione partecipata per procedere ai lavori di restauro, trasformando così un punto di debolezza in un’opportunità di coesione per l’intera comunità. La prima fase dell’intervento ha previsto il restauro e il consolidamento della cella campanaria e del cupolino, previa la rimozione delle campane e la loro posa a terra. A questi lavori ha contribuito la Fondazione Cariparo (Bando Beni Artistici Religiosi 2019-2020). Sono state eseguite quindi indagini sulle murature, verifiche statiche, prove dinamiche per verificare le vibrazioni causate dalle campane e dal passaggio di veicoli nella sede stradale. Per motivi di sicurezza si è poi dovuto sostituire la vecchia struttura metallica di sostegno delle campane, non più sicura, con un nuovo castelletto ora in fase di progettazione: l’ intervento comporterà il riposizionamento delle quattro campane esistenti e di una quinta, mancante, da realizzare in futuro, in modo da permettere l’esecuzione di concerti a corda. La seconda fase, grazie al “Bonus facciate” governativo, ha previsto l’intervento di restauro e risanamento conservativo del paramento murario esterno della torre campanaria, del tiburio e del cupolino. L’ultima fase, ormai in via di realizzazione, consiste nel restauro della muratura esterna del basamento murario, l’elemento più antico del campanile. II lavori sono eseguiti da Resinprogect di Costa di Rovigo e progettati e diretti dall’architetto Maria Caramel di Padova, progettazione strutture ingegner Marco Mocellini di Rstruct Engineering.

Via alla manutenzione straordinaria delle tre statue del Pisano

Sono iniziati a settembre i lavori di manutenzione straordinaria delle tre sculture di Giovanni Pisano poste sull’altare della Cappella degli Scrovegni, la Madonna con il Bambino al centro e due Angeli cerofori, e della statua di Enrico Scrovegni conservata all’interno della sacrestia della cappella stessa. L’intervento viene effettuato direttamente
dall’Istituto centrale per il restauro del Ministero della cultura, che è anche l’ente finanziatore. L’operazione rientra nell’azione di manutenzione periodica cui sono sottoposte tutte le opere della Cappella, e offre l’opportunità di studiare più a fondo le tecniche esecutive e i materiali delle sculture. Giovanni Pisano fu uno dei più importanti scultori del periodo medioevale, nato attorno al 1248 a Pisa e morto a Siena probabilmente nel 1315. Le sue sculture presenti nella cappella sono in marmo e costituiscono un unicum nella produzione dell’artista. Presentano ancora oggi cospicue tracce di policromia e doratura che compongono sulle vesti motivi di grande ricercatezza. I lavori di manutenzione sono stati preceduti da una campagna di fotomodellazione 3D e di indagini multispettrali non distruttive che, insieme all’esame delle superfici, consentiranno di acquisire nuove informazioni per una più approfondita comprensione della
tecnica utilizzata dal Pisano sia nello scolpire la pietra, sia nella successiva decorazione pittorica delle superfici. Analoghe indagini riguardano la statua di Enrico Scrovegni, ritratto in preghiera: è policroma anch’essa come le tre sull’altare. L’operazione potrà essere utile anche per elaborare ipotesi di ricostruzione virtuale della posizione originaria delle sculture all’interno della Cappella.

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