Catechesi. Nel tempo sospeso, con lo Spirito. Le Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid: una salutare potatura

Togliere ciò che non è a servizio del Vangelo non è facile: ogni potatura è dolorosa, ma c’è da sorprendersi quando si raccoglie questa sfida. Si crea spazio all’essenziale. Una salutare potatura: le Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid sottolineano come sia vitale puntare su questo atteggiamento per ripartire

Catechesi. Nel tempo sospeso, con lo Spirito. Le Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid: una salutare potatura
Un tempo sospeso

È davvero particolare la stagione che stiamo vivendo: la pandemia senza bussare è entrata sicura e ha stravolto calendari e abitudini. Saggio è stare in modo pensoso dentro questa stagione: una situazione che non è iniziata con la pandemia e che non si giustifica solo a partire da essa.

La Chiesa comprende che essenziale è esperire l’amore gratuito del Padre, che ama fino al punto estremo di donarci Gesù e inondarci del suo Spirito; necessario è annunciare a tutti la gioia di questa meraviglia che visita la vita e la rende buona, che visita le esistenze e le rende storia di salvezza, che visita le nostre comunità e le trasforma in luoghi dove ognuno è prezioso e immerso in una rete di relazioni fraterne. Essenziale è il Vangelo e il muovere passi condivisi sulla sua via, sotto la sua luce.

Tracce di un inizio nuovo

Annunciare il Vangelo chiede oggi alle comunità cristiane il coraggio di lasciare i porti sicuri delle proprie chiese e delle sale parrocchiali, per salpare verso il mare aperto: per questo è nata la Chiesa, questo uscire la tiene in vita!

Gli uomini e le donne del nostro tempo sono novità da accogliere, storie da conoscere, luoghi sacri dove togliersi i sandali e lasciarsi ospitare, gente abituata al mare in tempesta, compagni da affiancare per sostenerci nella traversata, esistenze da amare così come sono, esperienze di vita che ci fanno bene perché possono svelare il Vangelo che sempre ci precede.

Stare di fronte a queste vite è un invito a recuperare i luoghi e i tempi della loro quotidianità, ferita e redenta, per scoprire con loro – e suggerire a tutti – parole e gesti capaci di dare forma umana al vivere, per tornare a lasciarci educare da riti dal sapore domestico.

Tutto questo nel segno dell’alleanza con i ragazzi e i loro familiari: accoglienza, ospitalità, reciproco ascolto, gratuità. La relazione che si mette in atto dice la cifra di questa alleanza.

Ogni nostra proposta sia sostenibile per tutti: il Vangelo non può mai essere un ulteriore peso sulle spalle delle famiglie o un impegno da assolvere per ottenere in cambio qualcosa.

Prove di esodo tra resistenze e guadagni

Un tempo sospeso può essere l’occasione preziosa per lasciarci modellare dallo Spirito e maturare decisioni importanti. Togliere ciò che non è a servizio del Vangelo non è facile: ogni potatura è dolorosa, a ogni taglio esteriore ne corrisponde uno interiore, ben più invasivo.

Si notano inevitabili resistenze, ma c’è da sorprendersi e gioire per chi raccoglie la sfida: quanta creatività e freschezza viene messa in gioco, il tempo viene liberato e si crea spazio all’elementare della vita e alle sue imprevedibili dinamiche.

Assaporare un anticipo di compimento sostiene il peso di una rinuncia immediata: da questo anticipo si attinge nuova energia per camminare verso la sua promessa, mentre si riduce la distanza tra le “cose di Dio” e quelle dell’uomo.

don Luciano Todesco

ufficio per l’annuncio e la catechesi della diocesi di Belluno-Feltre

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