Chiostro della Magnolia. Restaurati molti dei monumenti funerari lapidei

Si è concluso il restauro di diciassette monumenti funerari nel chiostro della Magnolia (o del Capitolo) della Basilica di Sant’Antonio. Un progetto realizzato con fondi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e diretto dalla Soprintendenza.

Chiostro della Magnolia. Restaurati molti dei monumenti funerari lapidei

Si tratta della terza tappa di un percorso di studio e di ricerca volto alla tutela della scultura all’aperto nella città patavina, condotto tra il 2008 e il 2009, e che diede luogo a uno studio pluridisciplinare e a due interventi di restauro con valenza di esperienza pilota, di cui il presente progetto è parte integrante.

L’articolato insieme di lapidi, sarcofagi e targhe commemorative, databili dal Trecento al Cinquecento, ha evidenziato una peculiare fragilità conservativa causata dall’interazione tra gli agenti atmosferici e la morfologia dei materiali costitutivi – a partire dalla pietra di Nanto – sottoposti ad accelerati processi di deterioramento che nel tempo hanno causato anche la parziale perdita delle iscrizioni e degli apparati ornamentali originari, e l’alterazione della policromia.

Dopo una fase progettuale che ha previsto uno studio approfondito sulle fonti e sulla bibliografia storica, e una campagna di indagini conoscitive preliminari, l’intervento ha permesso di restituire una nuova leggibilità agli apparati decorativi e scultorei, in taluni casi di eccezionale rilevanza come le arche medievali di Guido da Lozzo e Costanza d’Este (foto), e di Corrado e Daniele Sala, famiglie eminenti al tempo della dominazione carrarese a Padova.

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