Costruiamo insieme! Dialogo cristiano-ebraico. Al cuore della giornata, il 17 gennaio, c’è il Cantico dei cantici

Giornata del dialogo cristiano-ebraico. L’appuntamento, in Diocesi, è giovedì 16 con il rabbino capo Adolfo Aharon Locci: «A Padova abbiamo superato il tempo del semplice dialogo. Siamo già sul percorso dell’azione».

Costruiamo insieme! Dialogo cristiano-ebraico. Al cuore della giornata, il 17 gennaio, c’è il Cantico dei cantici

«La giornata del 17 gennaio vorrebbe aiutare le nostre comunità a riscoprire ancora una volta il legame peculiare e unico che unisce cristianesimo ed ebraismo e anche a comprendere che l’ebraismo non è qualcosa del passato, ma è costituito da comunità viventi oggi, che mantengono viva l’antica tradizione e fede dell’Israele di Dio».

Con queste parole mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, introduce il sussidio preparato per la 31a giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, in programma il 17 gennaio di ogni anno (per il 2020, cadendo di venerdì, è anticipata al 16). Ancora mons. Spreafico: «Se Pio XI all’inizio del nazifascismo diceva che noi cristiani “siamo spiritualmente semiti”, ognuno di noi dovrebbe essere testimone e portatore di questa semplice verità che unisce le nostre comunità all’ebraismo. Ci aiuterebbe non solo a superare tanti pregiudizi, ma anche a vivere in un mondo pacificato nelle diversità della nostra fede».

Al cuore della giornata c’è il testo sacro, la Bibbia, che è terreno comune per cristiani ed ebrei. Da diversi anni "sul tavolo dell’amicizia e della fraternità" sono stati aperti alcuni rotoli delle Meghillot (Cinque rotoli): nel 2017 è stata la volta di Rut, nel 2018 quello delle Lamentazioni, nel 2019 il rotolo di Ester, nel 2020 verrà aperto quello del Cantico dei Cantici.

«Ci sta a cuore – spiega don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – consegnare/trasmettere alle nuove generazioni i testi sacri dai quali e grazie ai quali conosciamo le nostre radici, e senza i quali la nostra civiltà non solo si impoverisce, ma rischia di essere in balia dei profeti di sventura che sono sempre pronti ad alzare la cresta (san Giovanni XXIII, Discorso di apertura del Vaticano II). I fatti di antisemitismo e di antigiudaismo di questi ultimi giorni ci fanno conoscere la drammatica realtà. L’indifferenza e l’ignoranza vanno combattute con tutte le nostre forze, a partire dalla corretta conoscenza dei testi delle Scritture».

A Padova, una preziosa occasione in questo senso è rappresentata dall’incontro con il rabbino capo Adolfo Aharon Locci sul Cantico dei cantici, giovedì 16 alle 18.15 nel collegio sacro di piazza Duomo (organizzato con il Consiglio delle Chiese cristiane di Padova). Come prezioso è il cammino, di oltre trent’anni, del Gruppo di ricerca e dialogo sull’ebraismo. Dice un’amicizia solida tra la Chiesa di Padova e la Comunità ebraica, celebrata anche nell’ultima visita del vescovo Claudio in sinagoga, il 30 ottobre scorso. In quell’occasione, il rabbino capo Locci ha sottolineato come, a Padova, «abbiamo superato il tempo del dialogo e stiamo già sul percorso dell’azione; un’azione volta a costruire, nel concreto, persone nuove e migliori». «Consolidata, sicura e indiscutibile è la relazione di rispetto e di gratitudine verso la comunità ebraica – ha sottolineato a sua volta il vescovo Claudioma altri passi sono possibili non solo per incontrarci quanto soprattutto per lavorare insieme. La strada ha prospettive ulteriori».

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