Cucine popolari di Bologna: “Agosto caldo, non ce l’avremmo fatta senza i giovani”

Le tre Cucine aperte 5 giorni su 7, entro la fine del mese termineranno i lavori della quarta, nel Quartiere Savena. “Con il Comune e le altre realtà del territorio stiamo ragionando per capire come affrontare i prossimi mesi: la domanda continua a crescere”

Cucine popolari di Bologna: “Agosto caldo, non ce l’avremmo fatta senza i giovani”

“I bisogni sono aumentati, il disagio è tanto. Con Caritas, Antoniano e Padre Marella siamo in contatto con il Comune per ragionare insieme e capire come affrontare la situazione e i prossimi mesi, anche considerando la fine della stagione più calda. Ad affermarlo, le Cucine popolari di Bologna, reduci da un agosto di intenso lavoro: “Ancora non possiamo allestire le tavole per i pranzi conviviali, ancora dobbiamo usare tutte le precauzioni raccomandate – mascherina, guanti, distanziamento fisico –, ancora dobbiamo dare il pranzo in asporto, ancora assistiamo ad aumenti di richieste di sostegno”.

“Senza i giovani arrivati da noi nel periodo del lockdown – spiega Luciano Tabarroni della Cucina Italicus – non avremmo potuto tenere in piedi la Cucina per come l’abbiamo pensata”. Per supplire a questa domanda sempre crescente, dopo la Cucina in via del Battiferro (300 pasti giornalieri) anche la Cucina Saffi (120 pasti giornalieri) ha aperto il 5° giorno, rendendosi così disponibile dal lunedì al venerdì. A Italicus (un’ottantina di pasti giornalieri) il 5° giorno è, al momento, garantito dalla Parrocchia di Santa Rita con cui la Cucina Popolare Italicus ha scambi quotidiani di persone e cibo. Come da programma, entro il mese termineranno i lavori di realizzazione della quarta Cucina Popolare, Villa Paradiso nel Quartiere Savena. I lavori sono stati interamente finanziati dal Comune, che resta proprietario dell’immobile. “Noi delle Cucine Popolari, insieme alle altre associazioni che lì saranno ospitate, ci occuperemo oltre che della gestione della Cucina di quella che sarà la nuova Casa di quartiere – come è noto i Centri sociali si trasformeranno in Case di quartiere –. Dopo la fine del lavori ci saranno poi tutte le verifiche per dare l’agibilità, dovranno essere acquistate le attrezzature e formato il personale volontario. Nell’attesa, non si sta con le mani in mano: a metà settembre ci sarà un incontro con il Quartiere per fare il punto della situazione”, mentre una trentina di volontari continuano a portare avanti il progetto ‘Savena solidale’, ideato per offrire sostegno a 50 nuclei familiari in difficoltà segnalati dal Servizio sociale del Quartiere (del progetto sono parte Cucine Popolari, Quartiere Savena, Sardine, Armonie, Gruppo bar Centro sociale Villa Paradiso e Instabile Portazza). Ogni 15 giorni i volontari si ritrovano in via Abba, confezionano e distribuiscono alle famiglie segnalate borse di generi alimentari donati a Cucine Popolari da persone che hanno fatto la spesa al Conad di via Larga. Per chi non può recarsi in via Abba, i generi alimentari sono consegnati direttamente a casa. “Nell’incontro con il Quartiere ragioneremo sull’ipotesi di creare un secondo punto di distribuzione di generi alimentari proprio dove sarà operativa, quando possibile, la nuova Cucina Popolare Villa Paradiso”.

Ambra Notari

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)