Cucine popolari, quasi 450 pasti al giorno: raddoppiati in due mesi

Continua a crescere il numero di ospiti accolti nelle mense Italicus, Saffi e Battiferro. Crescono anche i volontari, i donatori e le spese che Civibo onlus deve sostenere per mantenere le tre sedi. “Tante famiglie con anche 2 o 3 figli precipitate nella povertà”

Cucine popolari, quasi 450 pasti al giorno: raddoppiati in due mesi

Un appuntamento nei prossimi giorni in Città Metropolitana con Cucine Popolari, Caritas, Emporio Zanardi e Antoniano per capire quali iniziative comune mettere in campo per far fronte all’aumento continuo del numero degli ospiti delle mense per le persone in difficoltà in città: “Ci sono tante persone che da un giorno all’altro si sono trovate nella povertà assoluta: vengono da noi anche intere famiglie”, spiegano i volontari di Civibo onlus, la realtà che manda avanti le Cucine popolari.

Le 3 Cucine popolari accolgono ogni giorno oltre 400 persone, un centinaio in più di un mese fa, in piena fase 1. E sono aumentate anche le spese per le utenze, perché sia i due centri sociali – Saffi e Italicus – sia il Circolo 100 passo del Pd, dove hanno le sedi, non possono fare iniziative, e dunque tutto ricade sulle loro spalle. “Va anche detto che possiamo contare su nuovi donatori: McDonald’s e l’Arma dei Carabinieri di Bologna, che si sono aggiunti a Caab, Conad, Coop Alleanza 3,0, Camst”. I Carabinieri, per esempio, hanno ricevuto da Pastry Lab 300 brioches da dare alle persone più fragili. Una parte è stata presa in carico dai Carabinieri di Monzuno, un’altra è stata distribuita come dolce di fine pasto per gli ospiti delle Cucine popolari. McDonald’s a livello nazionale ha donato, con la Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald, un milione di euro per contribuire a realizzare un nuovo ospedale e ha fornito tonnellate di prodotti freschi e pasti ad associazioni ed enti attivi in diverse città italiane. A Bologna, il ristorante di via Stalingrado fornisce alle Cucine 450 pasti ogni settimana per tre settimane. Ma alle 3 mense cittadine sono arrivate donazioni anche dalla comunità senegalese, dall’associazione Sonrisas Andinas e dalla Comunità islamica di Bologna. Nel frattempo si è conclusa la campagna di sottoscrizione che abbiamo lanciano insieme con Emporio Zanardi: le donazioni hanno raggiunto 57.692 euro, di cui circa la metà andrà alle nostre cucine. Tutto questo ci riempie il cuore”.

Al Battiferro si cucinano oltre 250 pasti ogni giorno di apertura (se ne contavano 190 a metà aprile), praticamente il doppio di quelli preparati fino a febbraio. “A chi lo chiede, ospiti vecchi e nuovi, grazie alla maggiore quantità di alimenti che riceviamo in dono, si assicura anche un contributo per la cena con la distribuzione di buste di affettato, formaggio, verdura, frutta, pane. I volontari hanno poi messo in campo una bella iniziativa di collaborazione, fornendo cibi e alimenti anche ad altre associazioni del quartiere che aiutano persone in difficoltà”. Il mercoledì, come noto, si preparano anche pasti per persone che vivono in tenda, seguite da Piazza grande che provvede anche a sanificare le tende ogni mattina.

All’Italicus ogni giorno di apertura si preparano un centinaio di pasti, anche qui gli ospiti sono raddoppiati. Come annunciato, qui è stata costituita una squadra di volontari ad hoc che ha iniziato anche a portare a casa il pasto a persone che hanno difficoltà a spostarsi, compresa una famiglia.

A Saffi gli ospiti sono raddoppiati, “siamo intorno ai 100 ogni giorno di apertura. Ci sono anche nuclei familiari con 2 o 3 bambini precipitati in povertà a causa la perdita del lavoro. Gli ospiti si aiutano tra loro, parlano, scambiano solidarietà, e c'è chi prende il cibo per qualche altro amico o conoscente, sempre nostri ospiti, che non riesce a spostarsi da casa. Fa bene al cuore vedere questi comportamenti che, crediamo, dimostrano come le Cucine popolari, anche in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo da mesi, siano un luogo di scambio, di socialità, di aiuto reciproco”. Anche Saffi il martedì partecipa alla preparazione di pasti per le persone che vivono in tenda seguite da Piazza Grande.

E poi c’è Villa Paradiso, dove era stata annunciata la realizzazione di una quarta Cucina popolare: “Per la mensa del Quartiere Savena occorrerà aspettare ancora un po’ di mesi, ma non si sta con le mani in mano in un momento così difficile”. In via Bitone, vicino alla Casa di quartiere Villa Paradiso (dove nascerà la nuova Cucina Popolare) un gruppo di cittadini ha allestito un punto di prelievo di beni di prima necessità forniti da altri cittadini e commercianti per distribuirli a chi ne ha bisogno. Quello che viene raccolto in più viene dato alle Cucine Popolari già funzionanti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)