“Custodire ogni vita”, il 3 febbraio veglia a Montà

Si tiene il prossimo 3 febbraio nella chiesa di Montà la veglia di preghiera per la vita in occasione della Giornata per la vita che ricorre domenica 6. Proposta da alcuni anni a livello diocesano, sarà presieduta da mons. Giuliano Zatti e animata dal gruppo “Scintille di luce”, giovani musicisti sensibili alle tematiche della vita. L’appuntamento, in presenza, è aperto a tutti con inizio alle ore 20.30.

“Custodire ogni vita”, il 3 febbraio veglia a Montà

La 44a Giornata nazionale per la vita quest’anno porta il titolo “Custodire ogni vita. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse (Gen 2,15)”. Il Consiglio episcopale permanente della Cei ha rivolto ai credenti, e non solo, un messaggio incentrato sulle ripercussioni che la pandemia sta avendo sulla custodia della vita nascente e terminale, sulle fragilità, sul sistema sanitario e sulle responsabilità individuali. Secondo i vescovi il diritto da rivendicare è che ogni vita sia adeguatamente custodita. «Mettere termine a un’esistenza – scrivono – non è mai una vittoria, né della libertà, né dell’umanità, né della democrazia: è quasi sempre il tragico esito di persone lasciate sole con i loro problemi e la loro disperazione».

La veglia di giovedì sera sarà un momento di preghiera con spunti di riflessione e una parte dedicata all’adorazione eucaristica. «Si tratta di un atto di affidamento al Signore in un tempo in cui anche la speranza, in certi momenti, sembra affievolirsi – commenta Rosaria Galante, vice presidente del Movimento per la vita di Padova – La preghiera è l’unica àncora a cui aggrapparci e che ci accomuna. Ringraziamo don Marco Cagol che ci accoglie nella chiesa di San Bartolomeo Apostolo a Montà, piuttosto spaziosa, cosicché si possa svolgere tutto secondo le normative vigenti».

In questo tempo di pandemia, la custodia della vita resta un tema cruciale. Molte persone sono impegnate quotidianamente in suo favore, sia nell’esercizio della professione, sia nelle diverse espressioni del volontariato, sia nelle forme del vicinato solidale. «Alcuni hanno pagato un prezzo molto alto per la loro generosa dedizione – sottolineano i vescovi – a tutti va la nostra gratitudine e il nostro incoraggiamento: sono loro la parte migliore della Chiesa e del Paese; a loro è legata la speranza di una ripartenza che ci renda davvero migliori».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)