Diaconato permanente. Andrea Galeota di Taggì di Sopra e Dennis Bacchin di Salboro i due nuovi candidati

Rito di ammissione, il 15 e 16 settembre, per Andrea Galeota (Taggì di Sopra) e Dennis Bacchin (Salboro) nell’eucaristia presieduta dal vescovo

Diaconato permanente. Andrea Galeota di Taggì di Sopra e Dennis Bacchin di Salboro i due nuovi candidati

Storie diverse quelle di Andrea Galeota e Dennis Bacchin, ma accomunate dall’incontro con il Signore che li ha portati a vivere il rito di ammissione tra i candidati al diaconato permanente: Andrea, giovedì 15 settembre, nell’eucarestia presieduta dal vescovo Claudio nella chiesa parrocchiale di Taggì di Sopra; Dennis, il giorno seguente, sempre con il vescovo, a Salboro.

Andrea Galeota, classe 1973, è sposato e ha due figli; risiede a Taggì di Sopra dove in parrocchia per lo più svolge i servizi di catechista, accompagnatore con la moglie di un gruppo di genitori e membro del consiglio pastorale. Lavora presso la Camera di commercio di Padova. A proposito del rito di ammissione al diaconato permanente: «Per me è stata un’eucaristia nel vero senso della parola, cioè un “rendimento di grazie”. Sono riconoscente verso Dio per questo progetto pensato per me, per la presenza del nostro vescovo e per le persone che mi stanno accompagnando in questi passi». Importante per la scelta di intraprendere questo percorso è stato scoprire la bellezza della Parola di Dio e l’ordinazione diaconale di suo papà Domenico – avvenuta una decina d’anni fa – dove «ho potuto conoscere meglio il servizio che questo ministro svolge». Inoltre, sempre più intensamente è sorto in Andrea il desiderio di «considerare la mia vocazione», oltre quella matrimoniale, accompagnato dalla domanda: «Che cosa c’è di più bello e importante se non dedicare la vita a Dio e al suo Regno?».

Dennis Bacchin, che è nato nel 1974, è sposato e ha una figlia. Piccolo imprenditore, abita a Padova e presta il suo servizio presso la parrocchia di Salboro dove soprattutto è membro del consiglio pastorale e impegnato nella Caritas. A proposito del rito di ammissione afferma di esser stato «emozionato, pieno di gioia. Da quando ho incontrato il Signore nulla è come prima: oggi vivo nella fede, sono consapevole che Gesù è davvero il Risorto, Lui vive in mezzo a noi». La svolta nel suo cammino di credente – determinato dalle «silenziose preghiere della mia preziosa moglie Roberta» – è stato un pellegrinaggio a Medjugorje. Era il giugno 2014. In quell’occasione «ho potuto ricevere la grazia della conversione: prima ero un uomo ripiegato sulle cose materiali, con uno sguardo “orizzontale”, poi ho scoperto che Gesù è amore e in lui c’è la vita, quella eterna. Ho quindi sentito che evangelizzare è il dono più bello e più vero che si possa fare ai fratelli». Il percorso di Andrea e Dennis continuerà con la formazione teologica, la preghiera quotidiana con l’ascolto della Parola, il discernimento personale. Per giungere al conferimento dei ministeri del lettorato, dell’accolitato e all’ordinazione diaconale.

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