Elevazione musicale. La Passione di Giovanni in polifonia

Elevazione musicale. Appuntamento sabato 1° aprile in Cattedrale con il coro San Prosdocimo

Elevazione musicale. La Passione di Giovanni in polifonia

È un appuntamento consolidato quello con l’elevazione musicale in Cattedrale. “Crucifige eum. Le tenebre non l’hanno
accolto” è il titolo dell’edizione della Quaresima 2023, che si terrà sabato 1° aprile alle 21. Ad accompagnare in questa sosta verso la Pasqua sarà il coro San Prosdocimo, cappella musicale della Cattedrale di Padova, diretto dal maestro Alessio Randon. «Nel titolo – spiega don Gianandrea Di Donna – c’è, da un lato, il grido del processo di Gesù, “crocifiggilo”, con tutta la drammaticità della condanna del Salvatore; dall’altro troviamo un versetto del prologo di Giovanni: “Le tenebre non l’hanno accolto”. Su questo sfondo si colloca il fil rouge dell’elevazione musicale: il canto della Passione di Giovanni, che la Chiesa celebra il venerdì santo. La forma del canto ci dice che la Passione non è un racconto, come siamo portati popolarmente a chiamarlo, ma è un evento di salvezza che ci raggiunge». Uno dei grandi compositori rinascimentali, Tomás Luis de Victoria (1548-1611), ha musicato in polifonia le acclamazioni della folla nel “racconto” della Passione di Giovanni, tradizionalmente eseguite dall’assemblea, perché fossero proposte dalla schola cantorum. «La cappella musicale della Cattedrale eseguirà per la prima volta un brano di polifonia classica romana: la Passione di Giovanni, appunto, di de Victoria. È una pagina della storia musicale sacra molto singolare: oltre a essere molto difficile, la polifonica classica romana inizialmente non era ben vista dalla Chiesa. L’idea che il testo liturgico venisse eseguito da più voci che si “accavallano”, era guardato con sospetto. Si temeva la sola fruizione della bellezza musicale, perdendo il testo. Giovanni Pierluigi da Palestrina diventa il maestro di questa forma, per il tempo modernissima: compone, pur nel gioco delle voci, rispettando l’assoluta fruibilità del testo. La lezione moderna è che la musica sacra è sempre una ancilla del testo, cioè la Scrittura, nella liturgia». Alla Passione di Giovanni seguiranno «alcune pagine di responsori del venerdì santo, dell’antico Ufficio delle tenebre (pregato fino al Vaticano II escluso), che fanno da eco a quanto ascoltato nel canto della Passione».

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