Estate a Mandria e Voltabrusegana. “Grestaccio”, anno secondo

Tra le numerose iniziative che le parrocchie di Mandria e Voltabrusegana propongono per l'estate 2020, c'è una settimana di convivenza tra i ragazzi interessati a fare da animatori al Grest. L'esperienza viene rilanciata per il secondo anno consecutivo.

Estate a Mandria e Voltabrusegana. “Grestaccio”, anno secondo

Sono una trentina i giovani e giovanissimi delle parrocchie di Mandria e Voltabrusegana che, dal 2 al 9 agosto, partecipano a un’esperienza importante per la loro crescita umana e spirituale. Il “Grestaccio” è proposto per il secondo anno consecutivo dal parroco, don Lorenzo Voltolin, e si rivolge ai ragazzi dalla terza media alla quinta superiore che desiderano fare gli animatori ai grest. I partecipanti sperimentano una forma di convivenza, autogestendosi, sulla base di una griglia di attività e appuntamenti precisi. I giorni sono divisi in parti uguali: dal 2 al 5 nel patronato di Voltabrusegana e dal 6 al 9 in quello di Mandria.

La proposta si inserisce nel percorso di formazione degli animatori che quest’anno ha dovuto subire un arresto improvviso e imprevisto a causa della pandemia. «La settimana di convivenza – spiega il parroco – propone un misto di formazione umana e spirituale, che abbiamo già tentato lo scorso anno e che ha rappresentato un’esperienza forte per i ragazzi. Per il programma abbiamo previsto una serie di incontri significativi: andremo al Cuamm, ad esempio, e alle Cucine popolari, ispirandoci alle proposte della pastorale giovanile diocesana».

Le giornate sono divise tra questi momenti alla scoperta di alcune realtà del territorio e la preparazione del grest per i ragazzi dalla prima elementare alla seconda media, che si svolgerà dal 24 al 28 agosto e dal 31 agosto al 4 settembre. «Tengo in modo particolare alla formazione degli animatori – sottolinea don Voltolin – e credo che non possa essere trascurata».

Le attività del “Grestaccio” sono organizzate per un massimo di dieci ragazzi. Ai partecipanti è stata offerta la possibilità di dormire in patronato e quasi tutti hanno accettato.

L’organizzazione prevede ingressi scaglionati, distanziamento, misurazione della temperatura e formazione sanitaria nel rispetto delle norme anti-contagio. I genitori non avranno accesso alle aree di attività.

«L’importante è che i ragazzi stiano insieme – conclude il parroco – Lo scorso anno abbiamo fatto un’esperienza più breve, molto bella. E sono stati i ragazzi stessi a dire: dobbiamo rifarlo».

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