Festa delle genti lunedì 6 gennaio nel Duomo di Cittadella. Il gusto della fraternità in un'unica chiesa

L’ufficio diocesano della pastorale dei migranti "migrantes" organizza l'appuntamento della Festa delle genti: un'occasione per le tante comunità cattoliche della diocesi di diversa etnia per incontrare il vescovo Claudio e sentirsi parte di un'unica Chiesa. 

Festa delle genti lunedì 6 gennaio nel Duomo di Cittadella. Il gusto della fraternità in un'unica chiesa

Sarà il giorno dell’Epifania, con la celebrazione nel duomo di Cittadella alle 10.30, il centro della Festa delle genti alla presenza del vescovo Claudio. Per il pastore della Chiesa di Padova è l’occasione di incontrare le tante comunità etniche presenti nel territorio ed è proprio con questa motivazione che l’iniziativa è nata ancora nel 2003.
Delle comunità etniche fanno parte tutte le persone la cui esperienza di vita è legata alla mobilità: emigrati, immigrati, rifugiati, gli appartenenti allo spettacolo viaggiante e ad altre realtà. Nella nostra diocesi sono presenti tredici diverse comunità cattoliche di varie etnie, tra cui la romena, la filippina, l’africana (francofona ed anglofona), la srilankese, l’ucraina, la cinese... La maggioranza delle comunità osserva le tappe del calendario gregoriano mentre altri, come la comunità moldava e ucraina, seguono il calendario giuliano e celebrano, ad esempio, il Natale il 7 gennaio.

A organizzare l’appuntamento del 6 gennaio è Migrantes, l’ufficio diocesano della pastorale dei migranti che si occupa di seguire pastoralmente – nell’annuncio, nelle celebrazioni, nella vita comunitaria – le persone che ne fanno parte. «Con questa iniziativa – spiega don Elia Ferro –prosegue il nostro lavoro e l’attenzione in favore delle persone che sono tra noi con il loro bagaglio culturale, sociale e religioso. Purtroppo molte di loro stanno vivendo un periodo piuttosto difficile per la mancanza di certezza nel futuro legata all’assenza di lavoro, all’abitazione, alla questione dei documenti. Molti di loro stanno cercando lavoro altrove, soprattutto in Belgio, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, altri tornano nel Paese d’origine. Comunque il numero delle presenze straniere nel nostro territorio resta stabile per la significativa crescita demografica che li caratterizza e per il ricongiungimento familiare».

Tra le comunità c’è anche quella ucraina, che segue il rito bizantino greco-cattolico e che conta circa 150 membri. Si ritrova per le celebrazioni nel monastero della Visitazione in Padova, mentre per catechesi, scuola di lingua e cultura ucraina la sede sono gli spazi della chiesa di San Luca lungo via XX settembre. Il sacerdote di riferimento della comunità è don Ihor Boyarskyy. «Siamo una comunità molto unita e sono diversi i momenti in cui ci ritroviamo. Per noi il 6 gennaio è vigilia di Natale: alla Festa delle genti a Cittadella sono presenti solo alcuni di noi. Gli altri membri della comunità ucraina sono impegnati nella preparazione del Santo Natale. Questo appuntamento è comunque una bella occasione di fraternità per dimostrare che siamo uguali nella fede, nonostante le diversità culturali e liturgiche».
Anche la comunità cattolica cinese di Padova, che conta una trentina di persone tra le quali diversi studenti universitari e alcuni catecumeni, partecipa all’appuntamento dell’Epifania. Dall’ottobre di quest’anno questo “piccolo gregge” vive le celebrazioni e gli incontri nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù in città. «Anche quest’anno – afferma don Giuseppe Feng Bo, sacerdote incaricato dal 2018 di seguire la comunità cinese –partecipiamo a questa bella iniziativa: siamo diverse nazioni, diverse culture, diverse lingue ed è un’occasione per conoscerci meglio, gustando la dolcezza della fraternità alla luce dell’amore di Dio».

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