Festival biblico. Demografia e cambiamenti, con Gianpiero Dalla Zuanna. Il 29 maggio a Villa Pacchierotti De Benedetti

Apocalisse: da una parte la paura per un mondo che finisce, dall’altra la curiosità e le speranze per i tempi nuovi che verranno. Quale atteggiamento di fronte ai grandi cambiamenti che stiamo attraversando?

Festival biblico. Demografia e cambiamenti, con Gianpiero Dalla Zuanna. Il 29 maggio a Villa Pacchierotti De Benedetti

Democrazia e sviluppo: tra tempi apocalittici e apertura a tempi nuovi” è il titolo del dialogo in programma domenica 29 maggio alle 10, nella cornice del Festival biblico. L’appuntamento, a Limena in villa Pacchierotti De Benedetti, si svolge in collaborazione con il Comune di Limena e Ucid Padova. Protagonisti del confronto il demografo, già senatore della Repubblica, Gianpiero Dalla Zuanna, il sociologo Stefano Allievi e la teologa Isabella Tiveron, con la moderazione di Massimo D’Onofrio, presidente di Ucid Padova.  «I grandi cambiamenti demografici – evidenzia Gianpiero Dalla Zuanna – stanno portando a cambiamenti anche all’interno degli equilibri dei paesi ricchi, sia nelle proporzioni tra giovani e vecchi, sia nell’organizzazione delle famiglie». Welfare e lavoro sotto la lente di ingrandimento: «Il calo del numero delle persone in età lavorativa minaccerà la stabilità del welfare, che funziona se vi sono almeno due persone che lavorano per ogni persona che non lo fa».

Ma se gli esperti guardano sempre al lato negativo, è necessario non dimenticarsi gli aspetti positivi di questi cambiamenti: «L’aumento degli anziani è dovuto al fatto che viviamo di più, mentre il calo dei giovani ci dà modo di mettere in atto politiche riformiste serie». Insomma, l’Italia non è dannata: «Con l’assegno unico il Parlamento ha avuto coraggio, ma non basta». Per le famiglie e la natalità serve di più, oltre il lato meramente economico e compensativo: «Continuiamo ad avere un orario scolastico fermo a cinquant’anni fa, ma oggi anche le mamme lavorano. Va considerato anche il ruolo della scuola paritaria, ancora oggi fatta passare solo per le famiglie più abbienti». Qualunque siano le riforme da attuare, è importante che vengano fatte presto: «Bisogna avere il coraggio di guardare la realtà e di cambiarla. Aspettare l’ultimo momento ci farà correre il rischio di fare le riforme male. Il riformismo nasce dalla visione lunga sul futuro, solo così avremo una demografia sostenibile».

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