Fratelli In Italia, ogni sera col pienone
Fratelli IN Italia, lo spettacolo che sta attraversando in questi giorni le sale della diocesi, continua ad attirare moltissimi giovani, a destare interesse e a commuovere. Questo fine settimana le ultime date.
Di serata in serata, lo spettacolo teatrale “Fratelli IN Italia” non solo riempie le sale e le riempie in gran parte di giovani e adolescenti, ma soprattutto emoziona, smuove le coscienze, fa riflettere e unisce.
La pièce, prodotta dal Centro missionario e dal Servizio assistenza sale dell’Ufficio comunicazione della diocesi in collaborazione con la Pastorale dei Migranti, sta girando in questi giorni per le sale della comunità. In scena quattro giovani italiani e quattro immigrati, per la regia di Alberto Riello su testi di Loredana D’Alesio.
Per la rappresentazione al Cineghel di Gallio sono state aggiunte delle sedie in sala, ma non è stato sufficiente ad accogliere tutti.
«Lo spettacolo è stato accolto molto positivamente soprattutto dai giovanissimi – racconta don Federico Zago, parroco moderatore dell’unità pastorale – anche grazie all’idea di far incontrare gli attori con i gruppi, per una pizza insieme».
E’ stato un momento di grande partecipazione, non solo per i ragazzi.
«Ci son stati dei parrocchiani – prosegue don Federico – ai quali lo spettacolo ha fatto tornare in mente la loro personale storia di emigrati. Una signora che è stata tanti anni in Svizzera mi ha detto: mi è venuto il magone, perché ho rivissuto quello che ho passato sulla mia pelle. Qualcuno si è veramente commosso. Quello che ha colpito è stata la semplicità con cui è stato affrontato l’argomento dell’integrazione. In un paese in cui alle ultime elezioni la Lega ha preso tantissimo. Eppure qui gli unici stranieri sono le badanti. Ma c’è questa paura – osserva il parroco – quindi bravissimo il regista per come ha condotto soprattutto la seconda parte dello spettacolo. E per come noi l’abbiamo vissuta. Il messaggio è quello del papa: ogni storia è sacra e va capita e non giudicata. E’ uno spettacolo che fa bene e che andrebbe portato non solo nelle sale della comunità».
Anche a Solagna, dove Fratelli IN Italia è andato in scena tre giorni dopo al teatro Valbrenta, l’accoglienza è stata positiva al di là delle aspettative, soprattutto per la presenza di molti ragazzi.
«Abbiamo avuto un ottimo riscontro anche per un momento di incontro che era stato organizzato con gli attori prima dello spettacolo e che i giovani hanno apprezzato molto», dice don Massimo Valente, il parroco di Solagna.
«E’ stato un momento di incontro che li ha colpiti, anche per la possibilità di interagire direttamente con dei giovani poco più grandi di loro. Per i nostri gruppi il tema dell’incontro con il diverso non è una novità e viene portato avanti dai catechisti già da qualche tempo. Lo scorso anno i giovanissimi hanno avuto la possibilità di incontrare un gruppo di rifugiati a Enego. Lo spettacolo si è inserito quindi in un cammino che stiamo già percorrendo come comunità».