Gennaio alla liturgia. Verso il sinodo. La liturgia come bene relazionale

Buon esito per la proposta dell’Ufficio per la liturgia, alla prima edizione, che si proponeva di offrire alle parrocchie un aiuto concreto per rifondare l’identità cristiana attorno alla Pasqua del Signore. Ecco un bilancio dell’iniziativa

Gennaio alla liturgia. Verso il sinodo. La liturgia come bene relazionale

L’obiettivo era chiaro: offrire un aiuto concreto alle parrocchie della Diocesi per rifondare l’identità cristiana attorno alla celebrazione della Pasqua del Signore. E il fine è stato certamente raggiunto vedendo la massiccia e convinta partecipazione di tanti laici alle iniziative del percorso “Gennaio alla liturgia. Verso il sinodo”, promosso dall’Ufficio per la liturgia. «Il bilancio dell’iniziativa è molto positivo – sottolinea don Gianandrea Di Donna, direttore dell’ufficio diocesano – i riscontri in tal senso li abbiamo avuti direttamente dai partecipanti, in ragione del fatto che riflettere sulla liturgia significa prendere a cuore una realtà che è parte vitale della Chiesa e che tutti sentono come propria, abituale, necessaria». Lungo il mese di gennaio sono stati tre gli ambiti di approfondimento: il primo, a Casa Madonnina, con “Il Concilio Vaticano II e la liturgia”; il secondo filone, a Villa Immacolata, ha proposto una riflessione sull’Eucaristia domenicale e il servizio dei laici; l’ultimo ambito, che si è svolto on line, si è concentrato sulla figura di Romano Guardini.

Gli incontri più seguiti sono stati quelli in presenza a Villa Immacolata e Casa Madonnina: per ogni appuntamento sono stati presenti una cinquanta persone, in maggioranza adulti e giovani-adulti provenienti da diverse parrocchie. Un itinerario che ha lasciato il segno è stato quello di Villa Immacolata nel corso nel quale, afferma don Di Donna «circa 140 persone (di cui novanta tramite la webradio della casa di spiritualità diocesana) hanno riflettuto sulla questione dell’eucaristia domenicale e sul servizio liturgico dei laici». Tra i presenti anche Claudio Cavalletto, sessantanovenne originario della parrocchia di Santo Stefano di Carpanedo dove svolge diversi servizi. «Attraverso questi incontri – racconta – ho scoperto e gustato come la celebrazione eucaristica, specialmente quella domenicale, sia una grande sinfonia resa tale da tutti coloro che ne prendono parte». Aggiunge, inoltre, che porre al centro dell’iniziativa il tema della liturgia «è stata un’idea quanto mai opportuna in quanto essa rimane un bene essenziale che coinvolge la vita spirituale e relazionale: farla propria può avere conseguenze esistenziali enormi».

Andrea Torresin, trentunenne della parrocchia di San Marco Evangelista di Camposampiero, ha seguito invece i quattro incontri a Casa Madonnina con al centro il Concilio Vaticano II e la liturgia: «Sono stato mosso dal voler comprendere il senso del rinnovamento liturgico portato Concilio. È stato messo in luce dai relatori come sia necessario “stare” nella liturgia e non “fare” la liturgia e con ciò ho potuto comprendere in modo chiaro che il mio “fare” da cristiano non determina il mio “essere” cristiano, ma l’esatto contrario». Certamente, affermano gli organizzatori, è già in cantiere un "Gennaio alla liturgia" edizione 2023.

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