Giornata del dialogo cristiano-islamico domenica 6 novembre. "Nessuna violenza in nome di Dio"

La Giornata del dialogo cristiano islamico, che porta la data del 27 ottobre, per la 21a edizione propone il tema “Disarmiamoci! Il nome del Dio in cui crediamo è pace”. Il gruppo di Dialogo cristiano-islamico della Diocesi organizza, per domenica 6 novembre, una visita a Trieste. «Per ricordarci quanto è tremenda la guerra»

Giornata del dialogo cristiano-islamico domenica 6 novembre. "Nessuna violenza in nome di Dio"

“Disarmiamoci! Il nome del Dio in cui crediamo è pace”: questo il tema per la 21a giornata del dialogo cristiano-islamico che ricorre il 27 ottobre, data fissata per ricordare l’incontro interreligioso convocato da Giovanni Paolo II nel 1986 ad Assisi per richiamare la responsabilità dei leader religiosi ad agire a favore della pace e che è legata alla memoria degli eventi dell’11 settembre.

«Il tema di quest’anno – afferma don Enrico Luigi Piccolo, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – è sulla stessa lunghezza d’onda del messaggio congiunto sulla fraternità universale di papa Francesco e del grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb (2019). Nel tempo il linguaggio è stato invaso positivamente da questa consapevolezza, cioè che il nome di Dio è santo, non può essere usato per arrecare danno, tanto meno violenza, ad altri esseri umani. Su questo tema non possiamo girarci attorno: per un cristiano “non nominare il nome di Dio invano” è un comandamento che ha una sua ragionevolezza proprio in questo contesto. Come anche “sia santificato il tuo nome”, per un cristiano dovrebbe essere il grande antidoto all’uso del santo nome di Dio nel momento in cui si profilano scenari di guerra. Dobbiamo riscoprire la grande diversità dell’identità di Dio rispetto ai nostri pensieri. Molto spesso, invece, vogliamo avere un Dio guerriero che giustifichi o rinforzi i nostri odi, le tensioni, gli spiriti bellicosi. L’Islam non usa sostantivi per parlare di Dio, ma aggettivi, come il misericordioso. Questa attenzione dovrebbe aiutarci a ratificare il nostro pensiero teologico e anche la nostra prassi». Il messaggio della giornata contiene anche un richiamo all’impegno di tutti, cristiani e musulmani, «per essere unanimemente costruttori della cultura della pace in famiglia, a scuola, nella società e nelle comunità religiose».

«Questo è fondamentale – interviene il direttore dell’ufficio diocesano – è una consapevolezza che tutte le religioni portano al loro interno: la prima cellula dell’esistere umano, che custodisce il suo sistema valoriale, è proprio la famiglia. Se pensieri, parole, azioni di pace mancano nella famiglia, con molta probabilità una persona non potrà crescere portando dentro di sé pensieri, parole, azioni di pace». Quest’anno il gruppo di Dialogo cristiano- islamico della Diocesi di Padova ha spostato a domenica 6 novembre il consueto appuntamento legato alla giornata. Verrà proposta un’esperienza condivisa di visita a Trieste, alla risiera di San Sabba, al centro islamico della città e alla cattedrale di San Giusto.

«Luoghi – precisa don Piccolo – scelti perché capaci di illuminare la vita di fede, di uomini e di donne, nella logica della ricerca della pace e della memoria di testimonianze, che ci ricordano quanto tremende e brutte siano la guerra e le ideologie e, ricollegandosi al tema della giornata, quanto sia antiteologico utilizzare Dio e le religioni come strumento di sopraffazione, offesa, violenza, guerra».

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