Il Cammino delle apparizioni. Percorso devozionale tra i celebri santuari

Transita per il più celebre santuario mariano del Veneto, quello della Madonna di Monte Berico, il Cammino delle apparizioni promosso dall’associazione Cammino passo dopo passo.

Il Cammino delle apparizioni. Percorso devozionale tra i celebri santuari

Il santuario fu eretto nel luogo dove la Madonna apparve, il 17 marzo 1426, a Vincenza Pasini, un’anziana salita al colle per portare la colazione al marito: a lei annunciò la liberazione dalla peste se i vicentini avessero costruito una chiesa in suo nome, cosa che avvenne dopo una seconda apparizione, il 1° agosto 1428. La forma attuale del santuario, affidato all’ordine dei Servi di Maria, risale al 1703. Celebre è il lungo porticato che sale dalla città, eretto da Francesco Muttoni nel 1746, i cui 150 archi a gruppi di dieci simboleggiano le Ave Maria dei quindici misteri che allora componevano il rosario. Tra le opere d’arte custodite nel santuario vi sono tele del Carpioni (1651), Alessandro Maganza e Paolo Veronese (1572), una Pietà (1505) di Bartolomeo Montagna e la statua della Madre della Misericordia (1430); dietro l’altare c’è un medaglione d’argento presso il quale i fedeli sostano in preghiera poggiandovi sopra le mani. Il santuario dell’Olmo sorse appena fuori dell’abitato di Thiene nel punto in cui nel 1529 tre pastorelle ebbero l’apparizione della Vergine, che prometteva salvezza dalla peste in cambio dell’erezione di una cappella votiva. Perché le ragazze fossero credute fu necessaria una nuova apparizione, nella vicina Centrale, a Simone “il gobbo”, che come segno fu risanato. L’edificio attuale, più volte rinnovato, fu eretto nel 1610 dai padri Cappuccini, chiamati a gestire il luogo sacro. Il chiostro è seicentesco. Il termine del Cammino è alla Madonna di Piné o della Comparsa, il principale santuario mariano della Diocesi di Trento, a Montagnaga, frazione di Baselga sull’altopiano di Piné. In questa chiesa, dedicata a sant’Anna, davanti a un’immagine della Madonna del Caravaggio, tra il 1729 e il 1730 la giovane pastorella Domenica Targa ebbe tre delle sue cinque visioni della Vergine Maria. Per accogliere l’enorme afflusso di devoti, sopra la vecchia chiesa ne fu subito eretta una nuova, consacrata nel 1651 e di nuovo ampliata nell’Ottocento. Due sono le immagini venerate: quella che Giacomo Moser faceva esporre in chiesa il 26 maggio, festa della Madonna di Caravaggio, e una pala commissionata dallo stesso Moser a Elena Zambaiti. L’itinerario prevede oggi un quarto santuario, la Madonna dei Miracoli a Lonigo: qui un tempo esisteva una chiesetta dedicata a san Pietro che custodiva un’immagine della Vergine dipinta sulla parete sud: dopo essere stata sfregiata e oltraggiata, il 1° maggio 1486 si mosse e dal petto sgorgarono gocce di sangue. Grande fu la devozione popolare: i monaci olivetani vi costruirono un monastero e l’attuale grande chiesa. Da vedere è la preziosa collezione di ex voto.

Quattro storie per quattro santuari

Sono tutti dedicati a Maria ma hanno storie diverse i quattro santuari principali – ve ne sono poi altri di minori – posti lungo il Cammino delle apparizioni: tre prendono avvio da reali apparizioni della Vergine, mentre a Lonigo da un’immagine della Madonna sfregiata presero a sgorgare delle gocce di sangue.

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