Il cammino delle apparizioni. Chiese e pievi, ma anche tanta natura

Sono molti i motivi di interesse storico e religioso lungo il cammino delle apparizioni, tra cui alcune altre chiese e santuari. In primo luogo le stele, posate nel 2018 a monte Berico, a Piné e all’Olmo di Thiene, realizzate dall’artista Romeo Marinello.

Il cammino delle apparizioni. Chiese e pievi, ma anche tanta natura

L’itinerario può partire dal santuario della Misericordia posto circa due chilometri a ovest di Lonigo, cittadina di antica origine a sud dei Berici, che fu sede di un medievale maniero poi distrutto, di cui forse erano parte le due torri medievali poste davanti e dietro lo scenografico duomo ottocentesco. Attraversata tra vari saliscendi tutta la dorsale
dei Berici, il percorso conduce al santuario di Monte Berico, di fronte al quale si apre il piazzale della Vittoria da cui si gode uno splendido panorama su Vicenza e le prealpi vicentine. Si scende in città seguendo la maestosa scalinata porticata e si toccano le principali vie storiche e piazze della città, nobilitata dalle opere del Palladio. Usciti dalla città, una camminata di una ventina di chilometri porta al santuario dell’Olmo, a pochi passi dalla splendida cittadina di Thiene, di origine romana e posta all’incrocio delle principali vie di comunicazione dell’Alto vicentino. Da citare sono il seicentesco duomo di San Gaetano in Santa Maria Assunta, l’oratorio della Natività della Beata Vergine Maria (circa 1470), già cappella gentilizia della famiglia Da Porto, e villa Porto Colleoni Thiene (detta Castello di Thiene per le due torri e la cinta merlata), quattrocentesca residenza di campagna prima della “rivoluzione” palladiana, con affreschi dello Zelotti e del Fasolo. Altra tappa prevede una variante lunga (27 chilometri) che porta al centro di Zugliano e all’antico oratorio di San Biagio, e una breve (20 chilometri): scegliamo quest’ultima, che passa per l’oratorio della Madonnetta o di Santa Maria della neve a Centrale di Zugliano, costruito nella seconda metà del Cinquecento a ricordo
dell’apparizione della Vergine a Simone il “gobbo” nella vicina “casupola” ancora esistente, e al santuario della Fratta a
Carrè, piccola costruzione di fine Quattrocento oggetto di grande devozione. Proseguendo, si può deviare leggermente fino a Carrè, dove si trova l’antica chiesa di Santa Lucia, risalente al 1376. Il percorso prosegue poi per Chiuppano, oltrepassa il ponte sull’Astico e raggiunge la chiesetta di Sant’Agata, di origine longobarda, oasi di pace tra i boschi ormai nei pressi di Cogollo del Cengio. Le successive tappe conducono in luoghi poco abitati dapprima lungo la valle dell’Astico, dove non mancano sorprese come la chiesa di Santa Maria Assunta a Brancafora, capoluogo del Comune di Pedemonte, e poi, superato l’altopiano e il lago di Lavarone, la chiesa di San Sisto a Caldonazzo. L’ultima tappa è breve ma faticosa, con un dislivello di 700 metri che porta da Pergine Valsugana al santuario a Montagnaga di Baselga di Piné.

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