Il secondo incontro dei "sinodali". Chiamati a mettersi in gioco. Per Gesù

Il secondo incontro dei “sinodali”, dopo l’apertura del 5 giugno scorso in Cattedrale, ha ribadito gli obiettivi del percorso e dato il via al lavoro delle Commissioni

Il secondo incontro dei "sinodali". Chiamati a mettersi in gioco. Per Gesù

Sabato 24 settembre si è riunita al Piccolo Teatro di Padova, in seduta plenaria, l’Assemblea sinodale impegnata nel processo di rinnovamento della nostra Chiesa. È stata la seconda volta che i partecipanti si sono incontrati, la prima risaliva al 5 giungo scorso quando si è tenuta l’apertura ufficiale del Sinodo e l’Assemblea si è insediata. Il lavoro dei “sinodali” che la compongono consisterà ora nella suddivisione in più commissioni che affronteranno, ciascuna, un singolo tema tra i 14 individuati dalla Commissione preparatoria. L’incontro assembleare di settembre – a cui era presente il vescovo Claudio Cipolla – ha avuto lo scopo di rinnovare la sintonia tra i partecipanti e delineare alcuni dettagli sul prosieguo del percorso. L’Assemblea, a cui hanno partecipato oltre 300 persone, è stata guidata dai membri della presidenza del Sinodo: Paolo Arcolin, Francesca Bassi, Benedetta Castiglioni, Giorgio Pusceddu, Manuela Riondato, don Leopoldo Voltan e don Giuliano Zatti.

«Durante l’appuntamento abbiamo ripreso il tema del discernimento e del mettersi in gioco attraverso la nostra fede – ricorda Paolo Arcolin, membro della commissione che rifletterà su “Chiesa e ambiti di vita” – Abbiamo posto nuova luce sugli obiettivi che ci siamo dati e fornito informazioni specifiche sul prossimo lavoro delle commissioni. A questo proposito, la giornata ha offerto la possibilità ai membri che ne faranno parte di incontrarsi e fare una prima conoscenza. Devo dire che si è respirato un buon clima: l’assemblea si è dimostrata attenta e paziente nell’ascolto; alla fine qualcuno si è avvicinato per ringraziare ed esprimere apprezzamento». La stessa sintonia è stata riscontrata da Francesca Bassi, che è intervenuta sulle motivazioni che spingono i membri dell’Assemblea a impegnarsi in questo grande e importante progetto. «Sono rimasta colpita dall’atmosfera cordiale, di amicizia – commenta – Ho percepito il ritrovarsi di una comunità intorno al vescovo per pregare lo Spirito Santo di condurci in questa avventura del Sinodo. Mi è piaciuto il clima familiare. Eravamo tanti ma mi sembra che la partecipazione di ciascuno non sia stata anonima, ognuno era atteso dagli altri componenti della sua Commissione di studio».

Anche Giorgio Pusceddu evidenzia il clima disteso dell’incontro formativo/informativo di fine settembre, sottolineando l’importanza di sentirsi “noi”, parte della Chiesa e chiamati per nome in questo percorso sinodale, una co-esistenza di “tu” e di “noi”. Pusceddu ha focalizzato il suo intervento sulle categorie di decisioni che potranno emergere al termine del lavoro in ciascuna commissione, considerando due aspetti: il livello di definizione delle decisioni e il coinvolgimento territoriale. «Le decisioni che possono scaturire dal lavoro delle commissioni sono di quattro tipologie – spiega – Può trattarsi di decisioni molto definite e molto estese, o molto estese ma poco definite; ancora, possono essere decisioni poco estese ma molto definite o poco estese e poco definite. Abbiamo specificato quindi quali caratteristiche possono avere le decisioni, in modo da orientare i membri delle commissioni e affinché questi aspetti siano essi stessi oggetto di discussione». I prossimi impegni della presidenza del Sinodo saranno l’individuazione delle modalità di lavoro che dovranno affrontare le commissioni sinodali da gennaio 2023 e, successivamente, quelle dell’Assemblea quando si incontrerà in sessione plenaria. «Per quel che mi riguarda – conclude Francesca Bassi – comincio, anzi, continuo questo impegno che, immagino, non sarà semplice e che mi dà qualche preoccupazione, con il desiderio di ricordarmi, come ci siamo detti più volte, che sono stata chiamata. Io, proprio io, dal Signore Gesù e quindi la partecipazione al Sinodo è una Grazia, un’occasione di conversione per me. Per poter riconoscere che Gesù è tutto per la vita».

I saluti a don Pipinato e mons. Gonzalo

Due momenti meno formali hanno alleggerito l’atmosfera dell’Assemblea: l’intervento di mons. Alfredo Gonzalo, vicario apostolico del Caronì, in Venezuela, porzione di Chiesa con cui Padova intrattiene rapporti di amicizia; e il saluto a don Gabriele Pipinato, fino a poco tempo fa vicario episcopale per i beni temporali, che diventa parroco di Vigonovo.

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