In Duomo a Montagnana la scultura di Franco Trevisan. Nel "suo" Risorto c’è la vastità di Dio

Mistico e al contempo terreno, soffuso di speranza e radioso di vita: questo è il Risorto, monumentale scultura del maestro Franco Trevisan (nato a Megliadino San Fidenzio nel 1945 e residente a Montagnana). 

In Duomo a Montagnana la scultura di Franco Trevisan. Nel "suo" Risorto c’è la vastità di Dio

Si può ammirarla nel Duomo di Montagnana - dove è stata "accolta" durante tutta la Quaresima - nella cappella di San Lorenzo. 

Allo sguardo di chiunque, fedele o semplice visitatore varchi la soglia del tempio, essa si impone immediatamente, sia quando la illumina la luce del faro che crea ombre sapienti contro il legno della Croce e lo sfondo rosso della porpora regale, sia quando, nella silenziosa penombra mattutina o serotina, non se ne profila che la plasticità delle forme.

Poi, percorrendo la vastità della navata centrale, il visitatore, o il fedele, si avvicina con reverenza al Risorto e, giunto ai suoi piedi, leva gli occhi a rimirarne il corpo, librato nell’aria, per sempre affrancato dal gravame della caducità eppure umanamente carnale. Le linee armoniose del volto appaiono segnate dalla sofferenza ma rinsaldate dalla vittoria conseguita sulla morte e sul dolore; l’afflato del vento gonfia i capelli e il proietta all’indietro; potente e fiducioso è lo slancio delle braccia, sollevate verso l’alto, verso l’eternità e per sempre discoste dal legno del martirio. Ancorato alla terra, resta ormai solo li sudario che, gonfiato dal vento, si adagia in morbide pieghe.

Chiunque si soffermi, assorto, dinanzi a questa scultura, comprende quanto la sensibilità del maestro Trevisan abbia colto e reso tangibile il miracolo della Risurrezione, approdo verso una vita non più sottomessa alla caducità del tempo, una vita immersa nell’eternità di Dio. E la vastità di Dio, da cui Egli si manifesta ai suoi, appare veramente dischiusa nella trascendente bellezza di questo Risorto. 

M. C. Vitali

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Fonte: Comunicato stampa