Indicazioni diocesane a seguito del DPCM del 18 ottobre 2020. Aggiornamento del 20 ottobre 2020

Con il presente testo vogliamo riprendere sinteticamente alcune indicazioni che via via sono state fornite nel corso degli ultimi mesi, tenendo anche conto di quanto richiesto dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 13 e 18 ottobre scorso, nella consapevolezza che la fatica e l’imprevedibilità di questi giorni rendono ogni affermazione provvisoria.

Indicazioni diocesane a seguito del DPCM del 18 ottobre 2020. Aggiornamento del 20 ottobre 2020

In tutti i luoghi parrocchiali si eviti ogni assembramento di persone e si rispettino sempre le norme sanitarie di cui deve essere data informazione mediante appositi cartelli.

In particolare:

a) tutti coloro che vi accedono mantengano sempre la distanza interpersonale di 1 metro; indossino la mascherina; igienizzino le mani all’ingresso.

b) Non è consentito l’accesso ai luoghi in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C; non è consentito l’accesso a coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti. Ciascun partecipante è in generale responsabile del rispetto di dette condizioni.

c) Gli ambienti utilizzati devono essere igienizzati adeguatamente in base all’uso effettivo e si provveda ad una adeguata areazione degli stessi.

1. Le chiese rimangono aperte e vengono celebrate le messe con il concorso di popolo, secondo le indicazioni del Protocollo del Governo del 7 maggio u.s. per la ripresa delle celebrazioni con il popolo, i successivi aggiornamenti estivi e i decreti vescovili.

2. Le cappelle invernali siano usate solo nel rispetto delle misure che consentano il distanziamento e la proporzione tra superficie e numero di persone.

3. Si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria anche durante la stagione invernale, specialmente prima e dopo le celebrazioni. Per gli impianti di riscaldamento è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. Se ciò non fosse possibile è comunque consentito metterli in funzione. [1]

4. La stessa capienza massima delle chiese calcolata per le messe festive e feriali, secondo quanto previsto dai Protocolli, è utilizzabile anche per funerali, matrimoni, cresime, sacramenti della Iniziazione cristiana e ogni altra celebrazione, con l’adozione delle medesime misure.

5. La Liturgia delle Ore, le adorazioni eucaristiche, i rosari si celebrino solo negli stessi spazi e con l’adozione delle stesse misure previste dalle indicazioni per le messe.

6. Circa la celebrazione eucaristica, si osservino le indicazioni dei testi di riferimento già menzionati.

In particolare:

a) I celebranti, alla venerazione del Vangelo, evitino di toccare con le labbra il Libro; tengano sempre coperti il pane e il vino sull’altare; distribuiscano la Comunione soltanto nelle mani dei fedeli, dopo essersi igienizzati le proprie; purifichino adeguatamente i vasi e i calici al termine della celebrazione.

b) Non si organizzi nessuna processione offertoriale con i doni.

c) Si continua a omettere il segno dello scambio di pace.

d) La fila per ricevere la Comunione sia formata mantenendo la distanza sanitaria e con percorsi prestabiliti a senso unico.

e) Riguardo al divieto di lasciare sui banchi e sulle sedie fogli, sussidi per i canti o testi di altro tipo, qualora lo si ritenesse opportuno per favorire la partecipazione dei fedeli, si può preparare un foglio con il testo dei canti e alcuni avvisi a condizione che ciascuno poi lo porti a casa, senza lasciarlo in chiesa.

f) Le acquasantiere continuano a rimanere vuote.

g) I cori possono essere reintrodotti se viene garantita una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e gli altri soggetti presenti.

h) Durante lo svolgimento delle celebrazioni non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, ma che condividono abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune.

 

7. Circa la celebrazione di alcuni sacramenti, si osservino le indicazioni già ricevute in merito.

In particolare:

a) Per le unzioni di Battesimi, Cresima di adulti e Unzione degli infermi con persona singola è sufficiente che il celebrante si igienizzi le mani (per compiere l’unzione e imporre la mano sul capo). Per le Cresime di più persone (precedente ordinamento e completamento della IC) si usi un batuffolo di cotone (tenuto con pollice e indice, mentre la mano si impone sul capo). Nel Rito battesimale dell’effatà si eviti di toccare gli orecchi e la bocca. In ogni caso, si abbia l’avvertenza di mantenere una opportuna distanza dalle persone interessate e di indossare la mascherina.

b) Nei matrimoni gli sposi non sono tenuti a indossare la mascherina con l’accortezza che colui che raccoglie il consenso (sacerdote o diacono) utilizzi, invece, la mascherina e mantenga una distanza dagli sposi di almeno 1 metro.

c) Il sacramento della Penitenza sia celebrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.

d) Le feste conseguenti alle cerimonie religiose – che solitamente si tengono in ristoranti o sale ricevimento – sono consentite con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti.

 

8. È consentita la visita ai malati dei ministri della Comunione adottando le seguenti misure:

a) ciascun Ministro, dotato di mascherina, potrà visitare periodicamente un gruppo ridotto di malati e sempre gli stessi.

b) La stanza dovrà essere arieggiata prima e dopo la visita e vi sarà presente un numero ridotto di persone.

c) La Comunione verrà data, per quanto possibile, sulla mano.

d) Prima e dopo aver comunicato il malato, il Ministro si pulirà accuratamente le mani.

9. Rimane sospesa la visita regolare alle famiglie: si proceda soltanto per quelle famiglie che ne fanno esplicita richiesta.

10. Si raccomanda fortemente di svolgere le riunioni (organismi, équipe, presidenze, comitati di gestione, genitori della IC) in modalità a distanza, In ogni caso, qualora si facessero in presenza [2], si prediligano gli ambienti più grandi (chiesa compresa) e si rispettino tutte le norme già note (distanziamento, igiene delle mani, mascherina, ecc.).

11. Sono vietate le processioni.

12. Sono vietate le sagre parrocchiali.

13. Sono vietati buffet, rinfreschi, momenti conviviali in piedi e feste di qualsiasi genere negli ambienti parrocchiali.

14. I pranzi in parrocchia sono fortemente sconsigliati. In ogni caso siano effettuati solo se somministrati da soggetti professionali, che garantiscano il rispetto rigoroso di tutti i protocolli.

15. Le attività catechistiche e formative (compresi i doposcuola) per ragazzi e adolescenti sono possibili, rispettando le indicazioni contenute nelle Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti, a cura del Dipartimento per le politiche per la famiglia [3]. Si sottolinea come attualmente le indicazioni governative tendano a favorire in ogni modo la possibilità di svolgere le attività formative anche informali e ludiche per i ragazzi e gli adolescenti, cercando di bilanciare il valore della socialità e quello della salute. Si ritiene, inoltre, che le attività parrocchiali per i minori rientrino tra le attività che le norme consentono. A questo proposito, si allega il documento, che contiene tutte le indicazioni da adottare per svolgere in sicurezza le suddette attività. Il medesimo documento regola anche la possibilità di accesso dei minori agli spazi di gioco interni ed esterni, qualora si ritenesse di volerli aprire.

16. Le attività dei bar e circoli parrocchiali sono vincolate alle norme valide per la ristorazione indicate nei DCPM del 13 e 18 ottobre: dopo le 18 non è consentito il servizio in piedi, ma solo al tavolo, con un massimo di 6 persone per tavolo. In ogni caso si faccia riferimento anche alle indicazioni delle rispettive associazioni (NOI, Acli, ecc.) e alle Linee guida per la riprese delle attività economiche, produttive e ricreative della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

17. Le attività degli sport di contatto (calcio, calcetto, pallacanestro, pallavolo, ecc.) sono vietate, anche quelle non organizzate, sia al chiuso che all’aperto. È possibile solo l’attività individuale (lo stesso per la danza e la ginnastica). In ogni caso si faccia riferimento alle indicazioni del Ministero dello Sport e delle organizzazioni sportive.

18. In merito alle prossime festività di Tutti i Santi e della Commemorazione dei fedeli defunti le celebrazioni sono ammesse nei cimiteri solo se sussistano le condizioni di sicurezza sanitaria fin qui delineate.

[1] Relativamente agli impianti di riscaldamento non vi sono disposizioni puntuali per quanto riguarda le chiese: il documento cui fare riferimento è quello emanato dall’Istituto Superiore di Sanità a Maggio 2020.  Il documento indica in modo molto chiaro che la circolazione dell’aria in ambienti chiusi può facilitare la veicolazione dei virus e ciò dipende molto dalla velocità di emissione dell’aria e dal sistema di ricircolo. Purtroppo, la maggior parte delle nostre chiese utilizza un sistema di riscaldamento ad aria (immissione diretta in navata a velocità particolarmente elevate) con un sistema di ricircolo dell’aria mediante bocche di aspirazione poste all’interno della chiesa. Considerando che negli impianti delle chiese risulta nella maggior parte dei casi difficile se non impossibile ridurre la velocità di emissione dell’aria e probabilmente, per dimensioni ed altezze, difficilmente vengono igienizzate e sanificate le componenti tecniche (bocche di emissione, eventuali filtri, canali di condotta, ecc.) un atteggiamento prudenziale farebbe propendere per il non utilizzo di tali impianti o per un utilizzo dopo verifiche puntuali sulla velocità dell’aria in emissione, sulla possibilità di evitare il ricircolo, sulla situazione dei filtri, ecc. e su una programmata attività di sanificazione/igienizzazione delle componenti tecniche sicuramente costose.

[2] Il DCPM del 18 ottobre non vieta tassativamente le riunioni in presenza, ma «raccomanda fortemente» di svolgerle a distanza.

[3] Il documento è allegato al DCPM del 18 ottobre e anche al presente testo.

Fonte: www.diocesipadova.it

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)