Inizia la Quaresima. Sete di fraternità

Inizia la Quaresima. L'itinerario predisposto dal Centro missionario accompagnerà le comunità a declinare la fraternità giorno dopo giorno.

Inizia la Quaresima. Sete di fraternità

Sarà una lunga traversata del deserto. Quaranta giorni di cammino verso l’Essenziale, verso la Pasqua che rende ragione della nostra fede. E lungo questa Quaresima i cristiani e le comunità proveranno tutta la sete di Dio che da secoli le muove e anima tutta la Chiesa. Alla vigilia del mercoledì delle Ceneri, laici e preti padovani si scoprono “Assetati di fraternità”, esattamente come li descrive il Centro missionario diocesano che da oltre 55 anni pensa e progetta la proposta spirituale e pastorale per questo tempo forte dell’anno liturgico. In sintonia con gli Esercizi di fraternità su cui sono strutturati gli orientamenti diocesani, la Quaresima che ci apprestiamo a vivere sarà un lungo momento di vera fraternità (appellativo che la accompagna da oltre vent’anni).

«Ma accanto alla fraternità ci ha immediatamente colpiti l’immagine di un uomo, o di un popolo, assetato – spiega don Gaetano Borgo, direttore del Centro missionario diocesano – Ognuno di noi potrebbe raccontare che cosa significa avere sete. È la stessa sete fisica che Gesù manifesta alla Samaritana nell’icona biblica che ci accompagna. La sua è una sete di umanità, che supera i pregiudizi e la paura e che la donna placa con l’acqua del pozzo. Ma è Gesù stesso che spegne la sete della Samaritana, una sete di verità che, come racconta l’evangelista Giovanni al capitolo 4, le cambierà per sempre la vita».1

Si preannuncia una Quaresima di scelte (per il rinnovo degli organismi di comunione) e di conversione del cuore di ciascuno.

«Quel “ho sete” - riprende don Gaetano – riporta davanti agli occhi di ognuno di noi la giovane suora albanese di nome Teresa che in quel viaggio in treno nell’India del 1946 prova dentro di sé la sete di Gesù. È lui stesso che le dice “Ho sete di te”. È la chiamata a fondare le Missionarie della carità lasciando le suore di Loreto di cui faceva parte».

«Come uomini e credenti – scrive don Leopoldo Voltan, vicario episcopale per la pastorale nell’introduzione all’itinerario di Quaresima – siamo anzitutto “compagni di sete”, fratelli accomunati dal desiderio bruciante che la nostra vita abbia una direzione e che possa profumare i giorni degli altri. Andiamo all’essenziale, lasciamo parlare la nostra sete di Dio e scegliamoci come fratelli amati: forse questo cammino ininterrotto potremmo già chiamarlo terra».

Così la mappa di questo cammino la fornisce papa Francesco in persona: «La fraternità – scriveva nel messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2014 - ha bisogno di essere scoperta, amata, sperimentata, annunciata e testimoniata». Le cinque tappe dell’itinerario nelle cinque domeniche di Quaresima – che anche la Difesa accompagnerà con i suoi servizi – prendono spunto proprio da questi cinque verbi. In ogni tappa scoprire, amare, sperimentare, annunciare e testimoniare la fraternità sarà possibile mettendosi in ascolto del Vangelo, in connessione con una illustre figura della storia contemporanea. E per ogni domenica sarà disponibile una meditazione di don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena. 
Accanto all’itinerario (che si può sfogliare anche su centromissionario.diocesipadova.it), lo spettacolo Fratelli in Italia, realizzato in collaborazione con l’Ufficio per le comunicazioni sociali e la Pastorale dei migranti, che attraverserà la diocesi nelle sale della comunità per aiutare a “rincorniciare” il fenomeno delle migrazioni in un contesto molto più ordinario e integrato, visto che gli stranieri residenti in diocesi sono il 10 per cento dell’intera popolazione.

Ma la Quaresima di fraternità rimane anche occasione privilegiata per sostenere i 685 missionari padovani nel mondo. Un sostegno che può rendersi specifico per le missioni diocesane attraverso progetti mirati. È il caso del Kenya, dove il Centro missionario sostiene l’accompagnamento delle persone affette da malattie psichiche, l’acquisto di una macchina sterilizzatrice per l’ospedale di North Kinangop e i progetti di formazione nella parrocchia di Mochongoi. O dell’Ecuador, dove l’obiettivo è dare maggiore impulso alla Caritas diocesana e far partire la pastorale giovanile, oltre al progetto “Una scuola per tutti”. In Brasile, l’attenzione è rivolta alle cappelle delle comunità rurali, alla formazione dei leader di comunità a Iracema e alla missione lungo il Rio Branco in favore di dieci remote comunità cristiane. Nella nuova missione in Etiopia, nella prefettura di Robe, il Centro missionario è impegnato sul fronte delle scuole dell’infanzia, dell’alloggio per i missionari e per l’acquisto di un automezzo. Infine la Thailandia, dove si sostengono i servizi sociali del distretto di Maetha e la sistemazione di una casa di spiritualità.

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