Issr di Padova. Scienze religiose, non le conosci? Iscriviti

Issr di Padova. Attivo da quindici anni, lancia una sorta di “provocazione” in vista del anno accademico 2021-22: se formarsi in scienze religiose non sembra così promettente, è pur vero che il titolo “giusto” abilita all’insegnamento della religione cattolica. Di cui c’è bisogno

Issr di Padova. Scienze religiose, non le conosci? Iscriviti

Ha scelto uno slogan “curioso”, l’Istituto superiore di scienze religiose di Padova – raggiunti i quindici anni di attività – per allargare la cerchia dei propri follower: “Tanti motivi per non conoscerlo, molti di più per iscriverti subito”. «In seguito al calo delle presenze – spiega don Livio Tonello, il direttore – ci accorgiamo che investire su una formazione che ha per oggetto la religione non sembra così promettente. È pur vero che il titolo rilasciato di laurea magistrale in scienze religiose abilita all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado di cui c’è un estremo bisogno».

Sì, mancano insegnanti di religione. E la situazione è generalizzata in tutto il Triveneto. «Gli uffici scuola diocesani, dove chi ha concluso il percorso formativo può rivolgersi per chiedere di insegnare – continua don Tonello – non sanno a chi affidare ore di insegnamento, specialmente le supplenze. Chi ha iniziato questa professione dopo l’Accordo del 1984 tra Italia e Santa Sede comincia ad andare in pensione, ma la percentuale degli studenti che si avvalgono dell’insegnamento della religione è ancora alta! Questa materia, con tutto ciò che porta con sé, è ancora vista come significativa da parte delle famiglie. Certo, nonostante il calo demografico da un lato e l’aumento di chi non si avvale di questo insegnamento dall’altro, comunque la figura dell’insegnante di religione è prevista e riconosciuta come importante».

Non solo insegnanti di religione

Il motivo professionale è certamente importante per promuovere la frequenza ai corsi dell’Istituto superiore di scienze religiose ma non è l’unico. «C’è anche una finalità legata alla formazione degli operatori pastorali, esigenza che sempre riemerge all’interno delle realtà ecclesiali. Vi sopperiscono i singoli uffici pastorali con percorsi ad hoc a seconda dell’ambito di pertinenza. Crediamo non sia sufficiente per qualificare i formatori. Le recenti implementazioni in ambito ministeriale spingono in questa direzione. Papa Francesco ha emanato quest’anno due motu proprio sui ministeri: Spiritus Domini per l’apertura dei ministeri del lettorato e dell’accolitato anche alle donne; Antiquum ministerium per quello nuovo di catechista. Questi servizi non richiedono una semplice disponibilità ma una preparazione adeguata. Non esplicitano una lodevole disponibilità a “leggere” le letture durante l’eucaristia e a “fare catechismo” ai ragazzi. Questi ministeri indicano servizi qualificati relativamente alla Parola, all’eucaristia, alla catechesi che richiamano una serie di altre attività legate all’annuncio, alla carità, alla formazione dei formatori, all’organizzazione. Il piano studi triennale dell’Issr offre percorsi per qualificare questi operatori ministeriali anche senza l’intento di acquisire un titolo».

Formazione “in dialogo”

L’attuale situazione di scristianizzazione e di “esculturazione” del cristianesimo (come dicono i francesi) dalla quotidianità, porta a riaffermare la necessità di proporre una riflessione sul fatto religioso che comunque non viene meno. «Rispetto a un percorso prettamente teologico, gli Istituti di scienze religiose hanno la possibilità di maggior dialogo e relazione con le scienze umane. Possono perseguire un intento interdisciplinare con le scienze antropologiche, sociali e psicologiche lasciando che il fenomeno religioso venga interpellato e provocato dalle istanze della modernità. L’interdisciplinarità è un’esigenza oggi avvertita in tutti gli ambiti universitari e che vorrebbe contrastare il rischio diffuso di una formazione frammentata e troppo specializzata e portare a un confronto tra prospettive diverse oltre il mero scambio di informazioni come nella semplice multidisciplinarietà. La qualifica di “religiose” àncora le scienze, in ogni caso, alla prospettiva rivelativa per sviluppare un discorso sul religioso dal punto di vista specificatamente teologico-cristiano, che è in fondo quello più vicino all’esperienza reale. Le scienze religiose “teologiche” hanno una parola da dire sull’uomo, sul suo destino, sulle sue speranze e fatiche. Veniamo da una stagione che non ha ancora superato il pregiudizio nei confronti dei percorsi confessionali (vedi il dibattito che ciclicamente si riaccende sull’insegnamento della religione cattolica) pensandoli assoggettati al pensiero magisteriale e quindi senza scientificità metodologica nella ricerca. L’intento degli Issr è quello di elaborare un punto di vista cristiano sui fenomeni religiosi in atto e sulle condizioni concrete dell’esistenza umana. La specificità delle scienze religiose “teologiche” consiste nell’assumere la rivelazione cristiana, nella sua forma storica, come principio interpretativo del religioso (e dell’umano). Questo presupposto dichiarato viene comunque articolato secondo il procedere critico della ragione».

Arrivi e partenze. Un grazie a Ezio Malacrida

Don Giulio Osto, già segretario dell’Issr di Padova, è stato nominato anche vice direttore. Altra nomina è quella di don Giorgio Bozza, che diventa il quinto docente stabile straordinario. Conclude il servizio di economo, per raggiunti limiti età, il diacono permanente Ezio Malacrida.

Accento sulla prospettiva interculturale

L’Issr di Padova, promosso dalla Diocesi e in collegamento con la Facoltà teologica del Triveneto, offre un percorso di formazione teologica in una prospettiva interculturale e di dialogo con altre religioni. Offre competenze attinenti ai temi della rivelazione cristiana, approfondendo la Sacra Scrittura, la teologia e la morale; l’abilitazione pedagogico-didattica per l’insegnamento della religione cattolica; la formazione per gli ambiti educativi, ecclesiali e artistici. Rilascia la laurea in scienze religiose (triennio) e la laurea magistrale (biennio), che abilita all’insegnamento della religione. Entrambi i titoli sono riconosciuti dallo Stato italiano.

“Con arte” percorso tematico per tutti, anche come uditori

Da alcuni anni l’Issr di Padova promuove il percorso tematico “Con arte”, che offre corsi sull’arte cristiana per aiutare a “leggere” un’espressione artistica cogliendone il senso teologico, anche in vista di una finalità pedagogica nella trasmissione delle fede. È rivolto a insegnanti di religione, operatori pastorali, docenti di arte, architetti... Iscrizione anche come uditori.

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