L'Ecuador ha sete di vita. Nelle missioni padovane a Duran si vive una Quaresima dedicata alle croci delle famiglie

Nelle missioni padovane a Duran si vive una Quaresima dedicata alle croci delle famiglie. Continua l'impegno alla formazione, per costruire cristiani e cittadini consapevoli

L'Ecuador ha sete di vita. Nelle missioni padovane a Duran si vive una Quaresima dedicata alle croci delle famiglie

Nelle parrocchie di San Francisco de Asis e di Nuestra Señora del Perpetuo Socorro all’Arbolito, a Duran in Ecuador, tra i missionari fidei donum della Diocesi di Padova risuonano con forza le parole del Vangelo di Giovanni che abbiamo letto nella terza domenica di Quaresima, quello sull'incontro tra Gesù e la Samaritana al pozzo.

«Non c’è nulla di più necessario e basico per la vita di tutti i giorni di quel “Dammi da bere” – ci spiega per telefono don Saverio Turato – qui, infatti, il problema dell’acqua è molto forte. Sembra una banalità per chi legge dall’Italia, ma noi, nel 2020, dobbiamo soffrire con l’erogazione dell’acqua, più o meno potabile, disponibile solo per poche ore durante la settimana. Quel “Dammi da bere” che Gesù rivolge alla donna da noi è il grido della gente che soffre per le inadempienze della politica».

C’è l’acqua materiale, e c’è un’altra acqua che la missione padovana intende portare in quelle terre. «Negli ultimi anni il nostro slogan è quello di non lavorare tanto nella costruzione di case e chiese, quanto sulle persone. È inutile creare spazi, se poi questi non vengono abitati da persone formate. La nostra priorità è quella di creare uomini e donne che sappiano pensare con la loro testa. Saranno loro a costruire poi le strutture, perché ne avranno la capacità». Formazione, dunque: «Nell’ecologia integrale c’è anche la formazione integrale della persona».

Tra i progetti sostenuti in questa Quaresima c’è “Arbolindo”, un gioco di parole tra “Arbolito”, il nome della parrocchia e “Lindo”, che in spagnolo significa pulito. «Parte da una necessità concreta – spiega don Saverio Turato – ovvero educare alla pulizia degli spazi e alla raccolta dei rifiuti, tema davvero sentito e necessario». La raccolta differenziata, ormai realtà in quasi tutta Italia, è un pensiero lontano: «È già tanto se si riescono a separare le bottiglie di plastica. Il resto va nel mucchio». Ma è anche qui, tra piccole sfide quotidiane, che il pensiero della Laudato si’ di papa Francesco inizia a prendere piede a cinque anni dalla sua pubblicazione.

C’è poi “Escuela Para Todos”, “Scuola per tutti”, «un segno di una Chiesa che si mette al servizio di questi ragazzi, per offrire loro “l’acqua più buona che c’è in giro”». Il progetto, iniziato nel 2018, prevede il sostegno con borsa di studio a ragazzi provenienti da zone rurali distanti per dar loro la possibilità di proseguire gli studi: «Il contatto con le famiglie è molto positivo, e crediamo che questo progetto darà buoni frutti. Sono ragazzi capaci, che riescono negli studi, si impegnano, hanno voglia di superarsi e non bloccarsi per difficoltà quali i problemi economici della famiglia di origine».

La preghiera

La Quaresima scorre, la Pasqua si avvicina, in un periodo che però in Ecuador coincide con l’estate e le vacanze.

«Sarà una Pasqua di solidarietà e di fraternità. Ci prepariamo con la via Crucis settimanale, dedicata quest’anno alle croci delle famiglie: povertà, malattia, disoccupazione, separazioni, divorzi e troppi figli preda della droga».

Un pensiero per l’Italia: «Ora che la gente soffre perché non può riunirsi regolarmente, ci sentiamo in dovere di appoggiare la Chiesa in Italia con la nostra preghiera».

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