L'ingresso dei nuovi parroci con il vescovo. «Servite le vostre comunità. Indicate i beni del Cielo»

Vigonza e Peraga, Conselve e Palù, Murelle e Caselle de' Ruffi, dove sabato e domenica il vescovo ha presieduto le celebrazioni d'ingresso di don Claudio Zuin e don Mirco Zoccarato. Ma anche Cristo Risorto che accoglie don Federico Camporese, la Madonna Pellegrina dove fa il suo ingresso don Umberto Sordo.
E con loro tutte le comunità e tutti i parroci che in queste settimane vivono il travaglio del cambiamento, gravido di ansie come di speranze, di progetti coltivati come di timori per la complessità del compito che è di fronte a ciascuno.
Se nessuna comunità è uguale all'altra, se nessun ingresso è uguale all'altro, viverne tanti concentrati in due giorni aiuta a cogliere meglio il senso di una missione condivisa, di uno stile che dovrebbe accomunare, di un orizzonte che va oltre la semplice fisionomia parrocchiale, oltre il contingente, oltre il nostro stesso limite umano. E che si nutre di alcune parole chiave: servizio, lealtà, condivisione. Tra preti e laici, tra parrocchie di una stessa chiesa.

L'ingresso dei nuovi parroci con il vescovo. «Servite le vostre comunità. Indicate i beni del Cielo»
L'inizio di un ministero non è come una mano di calce viva stesa a tumulare per sempre il passato.Anzi, proprio quando la comunità è segnata dalle fatiche e dal disorientamento, è importante saper tessere il filo della continuità, fare memoria di una storia lunga di bene. Don Alessandro Spiezia lo sa, e il suo primo saluto al termine della messa d'ingresso guarda a un futuro da costruire insieme, partendo proprio «dal buono fatto da tutti i preti che qui si sono spesi nel servizio. Ricordo i canti della celebrazione...