La Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù è il terzo venerdì dopo Pentecoste. È fornace ardente di carità

Nel 1856, papa Pio IX rese universale la solennità del Sacro Cuore, fissandone la data al terzo venerdì dopo Pentecoste. Così questa devozione, che trovò il culmine nelle mistiche esperienze e rivelazioni di Santa Margherita Maria Alacoque, usciva dall’ambito privato per entrare nella liturgia.

La Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù è il terzo venerdì dopo Pentecoste. È fornace ardente di carità

Paolo VI, nella sua lettera Investigabiles Divitias Christi, composta «per il secondo centenario della istituzione della festa liturgica in onore del Sacratissimo Cuore di Gesù», ci fa capire il significato di questa solennità e la sua relazione con l’eucaristia: «Il Sacratissimo Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, è simbolo ed espressiva immagine di quell’eterno amore, nel quale Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figliuolo unigenito... Ma in primo luogo desideriamo che, per mezzo di una più intensa partecipazione al Sacramento dell’altare, sia onorato il Cuore di Gesù, il cui dono più grande è appunto l’eucaristia. Nel sacrificio eucaristico si immola e si riceve il nostro Salvatore, sempre vivo a intercedere per noi (Ebr 7, 25), il cui Cuore fu aperto dalla lancia del soldato, e riversò sull’umano genere il fiotto del suo Sangue prezioso, commisto ad acqua; in questo eccelso sacramento, inoltre, che è vertice e centro degli altri sacramenti, “la dolcezza spirituale è gustata nella sua stessa sorgente, e si ricorda quell’insigne carità, che Cristo ha dimostrato nella sua passione”» (san Tommaso D’Aquino).

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