La famiglia nel disegno di Dio. L’ascolto del Signore spalanca alla vita

Dopo l’introduzione del 29 agosto, prende il via ufficialmente il percorso – condiviso da ufficio di Pastorale della famiglia e Difesa – per approfondire l’Amoris laetitia nell’anno che papa Francesco ha voluto dedicare “alla famiglia”. Anna Volpato a Alberto Castellin raccontano, a partire dal primo capitolo dell’esortazione apostolica – “Alla luce della Parola” – la propria esperienza

La famiglia nel disegno di Dio. L’ascolto del Signore spalanca alla vita

«Mi indicherai il sentiero della vita» (Sal 15). Sono le parole che hanno accompagnato il giorno del nostro matrimonio. Ripensando a come il Signore ha fatto nascere la nostra famiglia, è vero che siamo stati guidati in ogni passo. Eravamo due persone molto attive e impegnate su tanti fronti: in parrocchia, nell’Ac e coinvolti in mille iniziative. Facendoci incontrare alla Gmg di Madrid, Dio ci ha colto di sorpresa nel mezzo del nostro “indaffararci”, quando non ce l’aspettavamo e quando non ci saremmo mai cercati; ci ha offerto nel nostro stare insieme un’occasione che ci ha permesso di guardarci l’un l’altra per chi realmente eravamo e non per tutte le cose che eravamo in grado di fare. Con il tempo, abbiamo intuito che il Signore aveva pensato per noi alla vita insieme come lo strumento per restituirci a vicenda la verità profonda di chi eravamo.

Dopo quattro anni di fidanzamento, abbiamo deciso di sposarci. Volevamo sposarci davanti a Dio perché potesse custodire e far crescere tutta la bellezza che avevamo sperimentato nella nostra vita di coppia. Bella festa, giorno memorabile, il famoso giorno più bello della nostra vita, ma poi parte la vita! Per un primo tempo ci siamo ritrovati a condurre due vite sempre a servizio degli altri e della comunità ma ancora da singoli. Continuavamo a fare esperienze belle e significative ma con la sensazione che qualcosa non girasse per il verso giusto: questo modo di vivere ci andava stretto. Aggiungiamo pure che il nostro grande desiderio di avere presto un figlio non si realizzava e non sapevamo quando questa situazione si sarebbe risolta.

C’è stato un tempo lungo in cui siamo stati costretti a metterci profondamente in discussione, perché non capivamo cosa il Signore chiedesse alla nostra famiglia. È stato un tempo di silenzio, alle volte di ribellione e di ascolto tra di noi e di noi con il Signore. Con il senno di poi, la ribellione a quel pezzo di strada era dovuta al fatto che Dio ci stava chiedendo di lasciarci alle spalle alcune cose, anche belle, ma che ci appartenevano come singoli per far crescere la nostra famiglia. Per poter generare come famiglia dovevamo lasciare spazio al nuovo che potevamo costruire, qualunque cosa fosse. Questo ci ha portato a provare a essere prima dei figli, generativi per la nostra comunità e il nostro contesto, nel tempo e nella situazione in cui eravamo. Con questo cuore aperto e più disponibile le occasioni non sono mancate: la Gmg di Cracovia, il Sinodo dei giovani, le testimonianze e la vita quotidiana di sposi.

Quando abbiamo lasciato che il Signore realizzasse la frase del nostro matrimonio, è arrivato con grande sorpresa Elia e sta arrivando Paolo. In questi non molti anni di matrimonio ci pare di aver intuito che il Signore ci chiede di aver fiducia anche quando ci sembra di non comprendere quel misterioso disegno per la nostra famiglia. Poi lo riconosci e capisci che tutto è dentro un pensiero più bello e più grande.

Anna Volpato e Alberto Castellin

Sposati dal 2015, genitori di Elia. Paolo è in arrivo

Anna Volpato e Alberto Castellin sono sposati dal 22 agosto 2015. Vivono a Veggiano e sono genitori di Elia; tra poco arriverà Paolo. Sono un’accoppiata “classica”: ingegnere lui e maestra lei. «Proviamo a bilanciare precisione e creatività», raccontano. Provengono entrambi dall’Azione cattolica del vicariato di Montegalda.

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