La "lampada" della carità. Così a Cittadella rinasce la Caritas

Un percorso di formazione, a Cittadella, si è trasformato in un processo molto più interessante per vivere e coordinare meglio le realtà caritative del territorio.

La "lampada" della carità. Così a Cittadella rinasce la Caritas

Un processo contemporaneamente di formazione e di costituzione, un modo per mettere insieme e strutturare chi già offre il suo servizio di carità e allo stesso tempo coinvolgere la comunità tutta. Farà scuola l’esperienza che sta avvenendo in questi mesi a Cittadella, dove a seguito di un’occasione di formazione e un incontro con il consiglio pastorale dei responsabili di Caritas diocesana, si sta sviluppando un processo partecipato e condiviso per la costituzione di una presidenza parrocchiale Caritas.

«Il tutto è nato essenzialmente come percorso di formazione – spiega don Luca Moretti, parroco del Duomo di Cittadella – ma poi si è trasformato in un processo molto più interessante, una proposta di rinnovamento per vivere e coordinare meglio le realtà caritative in parrocchia, diventando un’esperienza di crescita sia per i volontari che per il consiglio pastorale». “Educhiamoci alla carità” è stato un percorso in tre momenti, tra fine ottobre e inizio dicembre, con don Luca Facco e il diacono Lorenzo Rampon di Caritas di Padova, aperti ai volontari di tutti i gruppi parrocchiali ma anche di tutte le associazioni che operano nel territorio a contatto con la marginalità.

«Caritas diocesana – spiega don Luca Moretti – ci ha aiutato a vivere un modello pastorale che parte dall’ascolto della Parola di Dio, illumina il nostro vissuto e ci aiuta a trovare nuove strade da percorrere». L’esperienza si è evoluta in itinere: «Già dopo il secondo incontro, don Davide Galeazzo, don Roberto Frigo e io, come preti di Cittadella abbiamo chiesto a don Luca e al diacono Lorenzo di Caritas Padova di venire in consiglio pastorale per presentare il percorso fatto e per aiutarci a elaborare strategie per il futuro».

A Cittadella operano nel settore della carità già cinque gruppi ben strutturati al loro interno, ma finora indipendenti dagli altri: «C’è un gruppo che si occupa di distribuire i beni alimentari e di ascoltare le persone, un altro organizza pranzi per anziani soli, uno va a trovare gli anziani nelle case di riposo del territorio, mentre un altro li va a trovare a casa. Infine, c’è un gruppo di volontari che distribuisce, tre giorni a settimana, i pasti caldi alle persone bisognose».

Dopo l’incontro con il consiglio pastorale si è deciso che all’interno di ciascuno di questi gruppi sarà individuato un rappresentante. La nuova presidenza parrocchiale unitaria della Caritas sarà composta da questi referenti, da don Davide Galeazzo e da due coordinatori individuati dal consiglio pastorale. Un modo per fare ponte, sviluppare sinergie e coinvolgere le comunità, ma, prima di tutto, puntare su ciò che è la vera carta distintiva di Caritas.

«Don Luca ci ha ricordato come san Paolo VI, che ha voluto la Caritas, le abbia affidato principalmente una funzione pedagogica. Il compito di Caritas, anche da noi a Cittadella, deve essere l’educazione della comunità al Vangelo della carità, attraverso, certamente, anche gesti concreti verso i poveri e i bisognosi». La pedagogia della carità si sviluppa essenzialmente mettendo le lampade non sotto il moggio, ma sul candelabro, perché facciano luce: «Abbiamo progettato questa Caritas “pedagogica” soprattutto attraverso il coordinamento e la valorizzazione dei vari gruppi».

Altre sfide restano aperte: il rapporto con la liturgia, con le realtà ecclesiali e con le tante iniziative di solidarietà, anche aconfessionali, che vi sono nel territorio. Ma sono sfide da affrontare con l’entusiasmo del Vangelo, un entusiasmo rinnovato: «Questi incontri – conclude don Luca – ci hanno ricordato le motivazioni profonde del servizio e ci hanno aiutato a spalancare i nostri orizzonti».

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