La veglia ecumenica a Santa Giustina. Insieme per il bene e la giustizia

Veglia ecumenica Si è tenuta a Santa Giustina – luogo che rappresenta la memoria del cristianesimo indiviso a Padova – con i rappresentanti delle Chiese cristiane presenti in città: cattolica, ortodossa rumena, ortodossa greca, evangelica luterana e metodista valdese

La veglia ecumenica a Santa Giustina. Insieme per il bene e la giustizia

«L’unità dei cristiani non sarà frutto di raffinate discussioni teoriche nelle quali ciascuno tenterà di convincere l’altro della fondatezza delle proprie opinioni. Verrà il Figlio dell’Uomo e ci troverà ancora nelle discussioni». Così diceva papa Francesco nella celebrazione dei vespri nel giorno della Conversione di San Paolo, il 25 gennaio 2015, a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. E terminava l’omelia invitando a «riconoscere che per giungere alla profondità del mistero di Dio, abbiamo bisogno gli uni degli altri, di incontrarci e di confrontarci sotto la guida dello Spirito Santo, che armonizza le diversità e supera i conflitti, riconcilia le diversità». In linea con il pensiero del papa,
giovedì 19 gennaio nella cripta della basilica di Santa Giustina di Padova si è svolta la veglia ecumenica, uno degli appuntamenti diocesani della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in programma dal 18 al 25 gennaio. È stato scelto questo luogo perché rappresenta «la memoria del cristianesimo indiviso a Padova, per la presenza del corpo di santa Giustina, martire della fede e vittima di un’ingiustizia» spiega don Enrico Luigi Piccolo, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Erano presenti, come rappresentanti del Consiglio della Chiesa cristiane di Padova (realtà nata nel maggio 2017 con l’obiettivo di una maggiore e più strutturata collaborazione tra le Chiese cristiane presenti nel territorio), il vescovo Claudio per la Chiesa cattolica, padre Liviu Verzea della Chiesa ortodossa rumena, Johannis Antoniadis della Chiesa ortodossa greca, Pietro Vittorini della Chiesa evangelica luterana e Fabio Barzon della Chiesa metodista valdese. «La serata è andata molto bene, è stata sentita e partecipata» afferma Pietro Vittorini della Chiesa evangelica luterana, quest’anno presidente del Consiglio delle Chiese cristiane di Padova, incarico che a turno spetta al rappresentante di ciascuna Chiesa. Il tema proposto per questa occasione e in generale per tutta la Settimana di preghiera, verteva sulla giustizia e sul non restare indifferenti di fronte a quello che accade nella società, alla luce del versetto del profeta Isaia (1,17) «Imparate a fare il bene, cercate la giustizia». Preghiere, letture, una riflessione (di Pietro Vittorini) e canti tratti dal repertorio della comunità monastica di Taizè (animati dal coro Shalom), hanno caratterizzato la celebrazione. I presenti sono stati inoltre invitati a vivere un segno, intenso e coinvolgente: dopo la richiesta di perdono a Dio per i peccati, ciascuno ha deposto in un bacile, collocato ai piedi dell’altare, delle pietre che rappresentavano «i pesi che abbiamo sulla coscienza» ha sottolineato il delegato della Chiesa evangelica luterana. Successivamente uno dei celebranti ha versato dell’acqua nello stesso recipiente, a simboleggiare «la purificazione dalle nostre colpe». Nel finale, a una sola voce, è salita la preghiera del Padre Nostro.

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