Le Chiese di Padova, Treviso e Vicenza unite per chiede pace

Erano quasi duemila le persone che nel pomeriggio di domenica 29 gennaio hanno risposto all'appello delle Diocesi di Padova, Vicenza e Treviso per chiedere pace in questo momento travagliato per il mondo intero a undici mesi dall'inizio del conflitto in Ucraina.

Le Chiese di Padova, Treviso e Vicenza unite per chiede pace

«Ciascuno di noi oggi prenda un impegno per la pace»: così il vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, prima della benedizione della messa che ha suggellato la grande marcia della pace interdiocesana che ha coinvolto domenica 29 gennaio nel pomeriggio le Chiese di Padova, Treviso e Vicenza, che hanno percorso cinque chilometri insieme ai loro vescovi mons. Claudio Cipolla, mons. Michele Tomasi e mons. Giuliano Brugnotto.

Una celebrazione che offriva proprio la lettura del vangelo di Matteo sulle Beatitudini. «Noi vorremmo fare nostra oggi la Beatitudine degli operatori di pace che saranno chiamati figli di Dio” – ha detto il vescovo di Vicenza nell’omelia – Gli operatori di pace vedono nel volto del prossimo sorelle e fratelli con i quali condividere la vita e i beni di questo mondo. Con insistenza vogliamo pregare perché nelle nostre comunità, nelle famiglie, e in tutte le realtà sociali, cessi ogni forma di violenza che sfregia la dignità delle persone. E preghiamo perché sappiamo dedicare ogni energia alla costruzione di alleanze durature. Solo così noi credenti, insieme a tutti gli uomini di buona volontà, potremo contribuire ad eliminare definitivamente la guerra, strumento iniquo utilizzato fino ai nostri giorni per risolvere i contrasti tra i popoli». 

Un auspicio che ha fatto da filo conduttore di tutta la giornata e di tutti gli interventi e le testimonianze. Lungo la strada verso Bassano del Grappa, alcune tappe (dopo il ritrovo insieme a Fellette di Romano d’Ezzelino, con il saluto dei vescovi Cipolla e Tomasi, le tappe di Cassola e nella chiesa di San Leopoldo a Bassano) hanno permesso di ascoltare, con commozione, le testimonianze dei giovani di “Non dalla guerra”, che hanno raccontato le storie di persone unite dal dramma della guerra, dei volontari di “Stop the war now”, che hanno vissuto il cammino delle carovane della pace in Ucraina, e poi la voce di una donna iraniana, che ha detto: «Nel mio Paese la pace è finita. C'è una rivoluzione in atto in Iran. Siamo portavoce delle richieste delle donne iraniane e di tutte le persone che sono in prima linea, per chiedere diritti e libertà».  

E poi danze e flash mob, canti e cori, bandiere e cartelli dai mille colori e ricchi di slogan contro la guerra e per la pace. 

Quasi duemila persone hanno percorso i cinque chilometri insieme ai tre vescovi e al vescovo di Beira (Mozambico), mons. Claudio Dalla Zuanna. A queste si è aggiunto un altro migliaio di persone che hanno raggiunto il PalaDue per la messa, trasmessa in diretta da TeleChiara, che ha anche seguito la marcia lungo il percorso, ospitando alcuni testimoni che si sono alternati nello studio allestito al PalaDue. Persone che hanno scelto di camminare insieme per dire forte il loro sì alla pace e a un impegno personale e comunitario che possa farla crescere. Ed è stato il vescovo di Vicenza, concludendo la celebrazione, a lanciare un proprio impegno: quello di sostenere le attività di promozione della pace dei giovani di “Non dalla guerra” attraverso le offerte per la carità del Vescovo che i genitori sono soliti offrire in occasione della Cresima dei figli. 

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)