Marcia interdiocesana per la pace. Terre di pace, terre per la pace. Insieme domenica 29 gennaio, tra Padova, Treviso e Vicenza

Marcia interdiocesana per la pace. Si terrà domenica 29 e coinvolgerà le Diocesi di Padova, Treviso e Vicenza. Conclusione a Bassano con la messa presieduta dai tre vescovi

Marcia interdiocesana per la pace. Terre di pace, terre per la pace. Insieme domenica 29 gennaio, tra Padova, Treviso e Vicenza

È una marcia per la pace interdiocesana quella che si terrà il 29 gennaio. Il percorso attraversa infatti tre Diocesi, partendo da Mussolente alle ore 13.30 con il gruppo della Diocesi di Treviso per unirsi poi a Fellette alle 14.15 alle persone provenienti da Vicenza e Padova. Meta finale il PalaDue di Bassano, dove sarà celebrata alle 17.30 la messa presieduta dai tre vescovi: mons. Michele Tomasi di Treviso, il nostro vescovo Claudio Cipolla e mons. Giuliano Brugnotto di Vicenza. «È la prima volta che viene organizzata una marcia interdiocesana – racconta suor Francesca Fiorese, direttore dell’ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Padova – L’unica esperienza “per la pace” fra Diocesi è stata durante lockdown e ha coinvolto sette Diocesi del Triveneto con eventi online. La natura della marcia è però differente, perché là avevamo necessità di unire le forze per la situazione che non ci permetteva di scendere in piazza. Per questa marcia, invece, partiamo dalla tradizione padovana di promuovere iniziative per la pace in varie zone della Diocesi: quest’anno si era pensato a Valstagna e la geografia della zona – il toccarsi di tre province e tre Diocesi – ci ha fatto pensare alla terra di passaggio e al desiderio di organizzare un lavoro allargato. Così è nato anche lo slogan “Terre di pace”, terre confinanti, di passaggio, ma anche e soprattutto terre che vogliono abitare insieme il territorio e da qui poi l’attenzione e il desiderio di pace per le terre e le popolazioni in guerra». L’appuntamento prende avvio già in mattinata a Mussolente con l’incontro dei giovani dell’Azione cattolica e gli Scout con il vescovo di Treviso per interrogarsi su come essere operatori di pace. Poi a Cassola alle 15.30 la testimonianza dei volontari della “Carovana per la pace” che hanno partecipato a una iniziativa per la pace in Ucraina con Stop the war now e di una cittadina ucraina. Nella tappa successiva, a Bassano alle 16.30, i giovani dell’associazione Non dalla guerra racconteranno il viaggio in Giordania con Caritas internationalis, con loro anche una testimonianza di una donna iraniana. A fare da sfondo alla marcia c’è anche il messaggio del papa per la giornata mondiale della pace: “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”. «Il messaggio è centrato sulla pandemia – spiega suor Fiorese – ma dal testo possiamo riprenderel’impegno a essere “terre di pace”, guardando a questi popoli che sono in guerra. L’impegno per chi vive in tempo di pace diventa ancora più impellente. La marcia per la pace ha la possibilità di dire esplicitamente i suoi no e i suoi sì. Il messaggio è chiaro: no alle armi, sì assoluto alle trattative». Anche le Diocesi vogliono essere territori, spazi dove ci si può sperimentare in maggiore comunione. Non è un caso che ci sia la testimonianza di giovani e adulti che si impegnano e diventano ponte fra le terre che sono in guerra che chiedono e cercano la pace e le terre che sono in pace. «Ponti di pace lì – sottolinea suor Francesca Fiorese – ma anche nelle nostre relazioni: vogliamo essere noi stessi terra di pace senza che una prevalga sull’altra, tenendo le peculiarità e distinzioni. Questo è il nostro impegno anche per il dopo: costruire un substrato di cultura di pace». Per la Diocesi di Padova la marcia rientra anche nel percorso “Custodi di pace. Una lampada in cammino e otto soste di preghiera”, che ha preso avvio il 23 novembre in Cattedrale. «Ci siamo accorti che si è creata una abitudine alla guerra, per questo abbiamo pensato di impegnare tutta la Diocesi e di destare nuovamente l’attenzione: la lampada che arde e che fa tappa fra le nostre comunità parrocchiali è proprio il simbolo per rimanere svegli, attenti. Il senso della marcia è di riuscire a riconoscere fino in fondo il valore dello stare insieme per dire qualcosa: siamo abituati al fare, ma scendere in piazza, nelle strade “per dire” è molto sentito da chi è nella situazione drammatica, perché si sente ricordato e non dimenticato. Questo aspetto va risvegliato nei nostri territori».

La Marcia in diretta su TeleChiara

Un lungo pomeriggio in diretta per raccontare la Marcia per la pace. TeleChiara sarà in prima linea per testimoniare da vicino, con le voci dei protagonisti, l’impegno per la pace. L’appuntamento sul canale 17 in Veneto (18 in Friuli Venezia
Giulia e Trentino) è per domenica 29 gennaio dalle 16.30. Prima della diretta della messa dal PalaDue di Bassano del
Grappa, le telecamere di TeleChiara seguiranno la marcia che si snoderà in un percorso ci circa sei chilometri e che per
la prima volta vedrà la partecipazione, assieme, delle Diocesi di Treviso, Vicenza e Padova. Un corteo con testimonianze di accoglienza e di pace guidato dai vescovi delle tre Diocesi. Al PalaDue sarà allestito uno speciale studio televisivo dove si alterneranno altri ospiti per tutto l’arco del pomeriggio e da dove verranno “lanciati” alcuni contributi speciali. La sintesi della giornata sarà poi oggetto dello speciale “Hashtag. Parole in rete” che andrà in onda martedì 31 gennaio alle 19.20 e in replica alla 23.

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