Martiri cristiani. Romero, Puglisi, Ruvoletto, Ramin...
La Comunità di sant’Egidio li ricorda in una veglia, martedì 20, nella chiesa dell’Immacolata. Giovanni Paolo II ha dedicato loro la basilica di San Bartolomeo.
Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, verrà proclamato santo da papa Francesco nel corso di quest’anno. Lo chiamavano già, poco dopo il suo assassinio, “San Romero delle Americhe”.
Fu assassinato il 24 marzo 1980, mentre celebrava la messa nella cappella dell’ospedale della Divina Provvidenza. Per anni aveva denunciato le ingiustizie in Salvador e le violenze della polizia e dei militari contro i più deboli. La sua uccisione fu voluta dai militari in collusione con la rozza oligarchia economica di El Salvador. Fu ucciso sull’altare appena ebbe finito di predicare. Cercava la pace nel dialogo, ma sapeva essere forte e diretto, come quando “ordinò” ai soldati di non uccidere, andando contro le gerarchie militari.
Romero fu ucciso come un martire: non aveva lasciato il Paese per salvarsi la vita, ma era rimasto fino alla fine accanto al suo popolo, che aveva difeso e amato.
Il vescovo Romero fa parte della grande schiera di martiri che nel corso del 20° e 21° secolo hanno testimoniato con la vita il Vangelo della pace. Giovanni Paolo II decise di dedicare loro una veglia straordinaria di preghiera durante il Giubileo del 2000 e di istituire una commissione che ne ricostruisse le storie.
Dedicò alla loro memoria la basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina a Roma e l’affidò alla Comunità di sant’Egidio. Oggi la basilica è meta di pellegrinaggio per tanti e accoglie le reliquie dei martiri, dai cristiani armeni vittime del primo genocidio del ’900 ai preti uccisi dalla mafia come don Pino Puglisi, dal ministro pakistano Shahbaz Bhatti a padre Christian de Chergé, priore del monastero di Tibhirine in Algeria e tanti altri. Si tratta di uomini e donne che hanno ascoltato la Parola del Signore e lo hanno seguito lungo la via della croce per amore dei fratelli e delle sorelle, specialmente dei poveri. Nella loro testimonianza c’è la forza di uomini e donne miti che si sono armati soltanto della fede nel Signore e che forse, proprio per questo, hanno attirato a sé l’invidia dei violenti. Fra questi martiri ci sono anche don Ruggero Ruvoletto ed Ezechiele Ramin, missionari della diocesi di Padova.
Li ricorderemo anche quest’anno in una veglia di preghiera organizzata dalla Comunità di sant’Egidio martedì 20 marzo alle 19 nella chiesa dell’Immacolata a Padova. Sarà presieduta da don Marco Cagol.
don Tommaso Opocher