Mese mariano. Con lo sguardo rivolto alla Madre

Iniziative mariane del mese di maggio in sette parrocchie della Diocesi. Preghiera del rosario, feste, incontri, pellegrinaggi nei santuari; tutto in onore della Vergine Maria.

Mese mariano. Con lo sguardo rivolto alla Madre

Le rose quest’anno, anche a causa delle temperature sopra la norma, sono sbocciate in anticipo quasi a voler salutare l’avvio del mese mariano. Un periodo di grazia per i credenti a cui è offerta la possibilità di sentirsi più vicini alla figura della Madonna, grazie innanzitutto al ritrovo quotidiano in comunità per la recita del Rosario. In chiesa, per strada, nelle famiglie, ai capitelli, sono tante le modalità per pregare insieme. E per vincere la pigrizia, uscendo all’aperto, incontrando gli altri, condividendo il calore della preghiera a Maria che è un guardare a Gesù con i Suoi occhi.

A questo, si sommano le numerose iniziative che le parrocchie organizzano, le feste e i pranzi domenicali. Senza dimenticare i pellegrinaggi che, in questo mese, si fanno più intensi e partecipati con camminate di preghiera verso i luoghi di fede. Come al Santuario della Beata Vergine della Salute a Monteortone dove, da settimane, le processioni si susseguono accompagnate dalle statue della Madonna adornate a festa con veli, ghirlande e fiori. Sempre a maggio, il giorno 13, si celebra la festa di tutte le mamme, in testa la mamma del Salvatore. 
Nelle parrocchie della diocesi di Padova non mancano le iniziative per rendere onore e ringraziare la Madonna.

Il Rosario
Gli incontri per la recita del Rosario sono organizzati in tutte le parrocchie, nelle modalità più classiche e in quelle più attuali. A Cittadella da anni gli Amici del Fioretto organizzano nelle famiglie dei quartieri il Rosario, animato e recitato dai bambini e dai ragazzi. L’iniziativa permette di far partecipare anche le famiglie in cui sono presenti persone anziane che hanno più difficoltà nei movimenti. Un modo per essere presenti dove c’è più bisogno, per portare un sorriso e un momento di preghiera. Non solo nelle famiglie, però: il ritrovo è anche attorno a piccole chiesette e ai capitelli, dove a turno viene celebrata la messa. Il mese termina con una celebrazione per gli infermi il 24 maggio e con la processione, da parte di alcuni gruppi, verso la chiesa di Santa Maria del Carmine. 
Anche nell'unità pastorale di Arsiè, nel Bellunese, la tradizione vuole che messa e Rosario vengano recitati nei numerosi capitelli votivi del territorio. Come a Fastro, a Primolano, a Rocca e a San Vito. «A Primolano ci sono cinque capitelli – racconta don Alberto Peron, parroco moderatore – dove, a turno, si recita il Rosario. Al termine c’è sempre un momento di ritrovo conviviale. È bello perché le persone si spostano per venire ed è proprio un momento di festa con le famiglie e i bambini. Come l’anno scorso, a fine maggio, faremo le rogazioni mariane, una bella passeggiata al mattino del sabato, toccando tutti i capitelli». Le rogazioni sono un antico rito, costituito da preghiere e litanie, e da una processione per ottenere da Dio benedizioni per la fecondità dei campi. 
Nel quartiere padovano della Guizza invece, da lunedì a giovedì, il Rosario viene recitato in via Fogazzaro nel bell’oratorio seicentesco dell’Angelo, recentemente riportato agli antichi splendori. Il venerdì la preghiera alla Vergine si tiene davanti alla statua nel cortile della canonica. A Santa Teresa di Gesù Bambino si recita in alcune vie e presso le famiglie, mentre al Bassanello in chiesa.

Voglia di fare comunità
Ad Albignasego la scelta è stata quella di decentrare il Rosario, spostandolo dalla chiesa alle abitazioni; questo per cercare di incoraggiare l’intera comunità a unirsi nel cammino di preghiera. Sempre nell’ottica di dare maggior valore all’ambiente esterno, la recita del Rosario nel giorno di martedì è prevista ai capitelli.

«L’idea è proprio quella di avvicinare il Rosario al territorio – spiega don Sandro De Paoli, parroco di San Tommaso – In queste occasioni riprenderemo la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria che abbiamo fatto l’8 dicembre scorso. Un modo per recuperare e rilanciare la consacrazione della parrocchia alla Madonna». L’anno scorso, infatti, nel giorno dell’Immacolata, il sacerdote ha compiuto un rituale con il quale ha consacrato tutta la parrocchia, in particolare le realtà più fragili, al Cuore Immacolato di Maria. Si tratta di un atto di affidamento, spiega don Sandro De Paoli, affinché la grazia del Signore possa toccare tutti ma, ancor di più, perché la parrocchia possa trovare in Maria una presenza forte nell’andare verso Gesù.

Il parroco racconta anche della volontà di valorizzare il mondo dell’iniziazione cristiana: «Vogliamo invitare distintamente i gruppi di terza, quarta e quinta elementare il venerdì sera presso la statua della Madonna che si trova nel cortile della canonica. Un modo per continuare l’esperienza dell’iniziazione cristiana e avvicinarli alla recita del Rosario». L’invito a vivere un piccolo momento mariano, sempre il venerdì, è rivolto anche alle famiglie con bambini delle scuole dell’infanzia, dai 2 ai 6 anni. Un’altra iniziativa riguarda il bollettino settimanale che, nel mese di maggio, sarà arricchito con una catechesi sulla figura della Vergine, per consentire un’ulteriore modalità di approfondimento mariano.

I Santuari mariani

Alla chiesa padovana del Carmine, in centro città, il Rosario viene recitato nelle domeniche di maggio alle 18 in chiostro e si conclude nella Scoletta con la recita delle Litanie. Durante i giorni della settimana gli appuntamenti sono in chiesa, prima delle messe delle 17 e 19; in alcune serate individuate, la preghiera del Rosario è prevista in altri luoghi della parrocchia, dalle vie alle piazze, dalle chiese agli istituti religiosi. Domenica 27 maggio la comunità cattolica filippina si ritrova per la celebrazione della messa, cui seguirà la tradizionale processione fino alla chiesa della Natività. Il 30 maggio ci sarà la chiusura del mese mariano in chiostro insieme alle parrocchie degli Eremitani e della Pace, mentre il 31 in basilica si terrà la tradizionale "Infiorata" che segna la fine dell’anno catechistico.

Monteortone, il Rosario si recita in diverse località dell'unità pastorale dove, oltre alla messa, si tiene la benedizione delle case. Alla fine della preghiera, c’è un momento di festa e di aggregazione. Tramonte mantiene invece lo stile delle rogazioni. Nell'unità pastorale si recita anche il Rosario itinerante durante una piccola processione, accompagnata dalla benedizione delle case e delle croci poste negli orti e nelle colture. 
Il Santuario è da sempre meta di pellegrinaggi; quest’anno, nonostante il restauro in atto e complice anche il tempo favorevole, c’è stato un vero crescendo di pellegrini provenienti dalle parrocchie padovane ma non solo. La messa si celebra all’aperto perché la chiesa al momento è impraticabile. Resta accessibile l’ingresso al sacello del quadro dell’apparizione, luogo in cui è possibile sostare in preghiera. Il termine dei lavori di restauro è previsto per fine luglio. Una sistemazione imponente ma necessaria che, nonostante la generosa partecipazione della comunità, necessita ancora di 250 mila euro.
A Monteortone inoltre, il 6 maggio si festeggia san Domenico Savio, ragazzo che ha lasciato la vita terrena a soli quattordici anni ma che è riuscito, nella sua breve esistenza, a vivere da vero cristiano sulle orme di san Giovanni Bosco. Presso la comunità dei salesiani il gruppo di ragazzi e adulti degli “Amici di Domenico Savio, oltre a tenere incontri mensili improntati sull’esempio di vita del giovane Domenico, ha fatto realizzare una grotta nella quale sono state poste una statua della Madonna e una del santo.

–Il 6 maggio – racconta mons. Danilo Zanella, parroco moderatore di Monteortone – c’è la messa solenne; il pomeriggio ci si ritrova tra giochi, immagini, testimonianze tra cui emerge la figura educatrice di don Giovanni Bosco. È famosa la frase con cui diceva a Domenico Savio: “Hai la stoffa per diventare santo”, e Domenico Savio rispondeva: “E lei faccia il sarto”».

La Festa in famiglia
Anche Piove di Sacco ha il suo santuario alla Madonna delle Grazie, che rende omaggio alla figura della Madonna-mamma, come da tradizione, il 13 maggio, con il pranzo in famiglia nel chiostro. Un incontro di condivisione e convivialità, con la partecipazione anche di alcuni ospiti della casa di riposo. «È l’occasione per vivere una giornata di incontro e condivisione oltre che di partecipazione alla vita del Santuario», commenta padre Cristiano Cavedon, animatore del Santuario. I volontari, una trentina tra adulti e ragazzi, sono al lavoro per predisporre ogni cosa. La giornata inizierà con la messa delle 11, per proseguire con il pranzo; il pomeriggio sarà allietato dalla lotteria e dalle attività di animazione dei ragazzi Mdg Summer.

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