Mezzo secolo di vita per il Liceo Galilei di Dolo. Molte le “scoperte” emerse in questo anno di festeggiamenti

Otto le sedi, quindici gli anni per ufficializzare il nome attuale, 27 i presidi che si sono alternati alla guida della scuola, 20 gli studenti nel 1970. Ora sono 1.200 distribuiti in 51 classi

Mezzo secolo di vita per il Liceo Galilei di Dolo. Molte le “scoperte” emerse in questo anno di festeggiamenti

Chi l’avrebbe detto che il liceo Galileo Galilei di Dolo avesse una storia così complessa. Il mezzo secolo di vita che si sta festeggiando in questo anno scolastico ha visto il liceo fare i conti con il suo passato. Molte le sorprese emerse. Otto le sedi in cui gli studenti hanno studiato e si sono diplomati; ci sono voluti ben quindici anni per ufficializzare il nome “Galilei Galilei” visto che, in precedenza, era sede staccata dei licei Giordano Bruno e Ugo Morin di Mestre; 27 i presidi che si sono alternati (un turn over elevato e insolito). È stata però una scommessa vinta.

Negli anni ’60, quando è maturata l’idea, Dolo era un paese che sembrava non avere i numeri per giustificare l’apertura di un liceo. La prima sezione composta da venti studenti fu ospitata nelle aule di un ex asilo infantile gestito dalle suore Dorotee in viale Vittorio Veneto. La permanenza non durò molto. Si dovette trovare una sede diversa poiché gli studenti si scambiavano qualche bacio sotto gli occhi dei bambini e la cosa non era certo gradita alle suore. Così furono gli artigiani, nella sede di via Cairoli, a prestare lo spazio. Nel contempo il numero degli studenti e delle sezioni stava sempre più aumentando fino a rendere indispensabile un ulteriore trasloco. Avvenne nel 1975 in via Fondamenta in uno stabile detto Villa Vescovi. Il primo preside autonomo del liceo, Giacomo Botteri, fu nominato nel 1980. È nello stesso anno che il collegio docenti approva l’intitolazione della scuola all’illustre scienziato, ma la ratifica dell’intitolazione da parte del Provveditorato degli studi di Venezia, avverrà solo cinque anni dopo. Nel contempo, in seguito alle iscrizioni, si era reso necessario un ulteriore trasferimento in Villa Angeli in via Brenta Bassa (attuale sede dell’Enaip). Finché i tempi furono maturi per la costruzione di una nuova sede individuata in via Curzio Frasio, inaugurata nel 1994. Là dove si trovano gli istituti Maria Lazzari (tecnico) e Cesare Musatti (alberghiero). A ben guardare dunque un fitto nomadismo, rinnovato anche in questi mesi poiché la Città Metropolitana di Venezia ha messo a disposizione del liceo anche i locali di Villa Mocenigo a Oriago di Mira, per far fronte al numero crescente delle iscrizioni e alle restrizioni imposte dalla pandemia.

Va inoltre evidenziata l’offerta scolastica, ampliatasi nel corso degli anni, che il liceo offre alla popolazione studentesca della Riviera del Brenta. In primis l’indirizzo sportivo attivato già nel 2005-06, formalmente dal 2014-15 denominato “liceo scientifico sportivo” che lo ha fatto diventare un fiore all’occhiello, ambito da molti studenti e il cui accesso è a numero chiuso (non più di 30 all’anno). Il linguistico e le scienze umane sono altri indirizzi, oltre al tradizionale che lo rendono appetibile. Attualmente gli studenti sono circa 1.200, tra cui 12 certificati gravi con sostegno e 48 studenti con bisogni educativi speciali, distribuiti in 51 classi.

Luigi Carretta, attuale dirigente scolastico, coi suoi tredici anni di servizio, vanta il record di longevità fra tutti i dirigenti avendo iniziato nel 2008. Per l’anniversario del 50° ha auspicato «l’avvio di un piano di ampliamento della sede a Dolo per qualificare il territorio facendolo diventare un’officina permanente di studio, di lavoro, di inclusione, un esempio di rispetto nei confronti delle nuove generazioni». Pare che la Città Metropolitana abbia preso sul serio in esame la sua proposta prevedendo una espansione delle aule nella sede centrale di via Curzio Frasio.

5 giugno, presentazione di un libro sui cinquant’anni

Nonostante la pandemia il liceo Galileo Galilei di Dolo ha promosso numerose iniziative in presenza e in streaming chiamando a testimoniare molti ex allievi sulle loro fortune di vita. Sul piano culturale il 7 maggio è stato invitato a scuola il vescovo mons. Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio apostolico vaticano, che ha tenuto una lectio magistralis su “Dalla parte di Galilei: la riscrittura del processo nella difesa della verità”.

Il 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica il coro del Teatro Verdi di Padova terrà un concerto nella palestra della scuola. Il 5 a Villa Angeli viene presentato il libro I nostri primi cinquant’anni. 1970-2020. Storia, nomi fatti e testimonianze a cura di Vittorio Pierobon, Enrico Moro, Patrizio Zanella.

Diversi gli interventi sulla scuola come edificio volti a sottolineare l’importanza del 50°. Originale anche la realizzazione di un murales posto su una parete esterna dell’edificio scolastico ideato dall’artista romano Maupal-Mauro Pallotta.

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