Modello di santità per tutti noi. San Giuseppe a Padova, Villa del Conte, Zovon e Monselice

Certo, venerdì 19 il vescovo Claudio apre a San Giuseppe in Padova – con una messa alle 19 – l’anno “speciale” che papa Francesco ha dedicato allo sposo di Maria e custode di Gesù. «Ma per noi – sottolinea il parroco, don Enrico Luigi Piccolo – è soprattutto la festa della comunità.

Modello di santità per tutti noi. San Giuseppe a Padova, Villa del Conte, Zovon e Monselice

L’anno scorso eravamo in lockdown e non è stato possibile incontrarsi. Non era mai capitato, nella storia della parrocchia di San Giuseppe in Padova, che per la festa del patrono non si riuscisse a celebrare l’eucaristia. Abbiamo testimonianze storiche che persino sotto i bombardamenti della Seconda guerra mondiale i parrocchiani si sono incontrati. Quest’anno, nonostante la zona rossa, celebriamo insieme. E pure con il vescovo Claudio e i collaboratori dell’Ufficio diocesano per la famiglia».

Quella di san Giuseppe è, secondo don Piccolo, una figura da scoprire. «È stata messa un po’ in secondo piano e le è stata data un’identità più devozionale. Papa Francesco, con la lettera Patris corde, ha delineato in modo davvero bello l’identità spirituale di san Giuseppe. È una figura che, accanto a Gesù e Maria, risplende in tutta la sua santità. Questo anno speciale ci provoca, come comunità, a riprendere in mano la sua statura. Anche per accompagnare il lavoro in corso per delineare un piano pastorale parrocchiale per i prossimi tre anni. Che tiene conto delle linee programmatiche della Diocesi e dei documenti maggiori di papa Francesco, cercando di cogliere tutte le istanze, e traccia delle strade su cui camminare. Abbiamo individuato quale vogliamo sia il “tema” di queste strade: quello dell’incontro. In parrocchia, all’esterno, nella conversione al Signore. Tutto questo lavoro sarà presto presentato al vescovo Claudio». (P. P.)

Villa del Conte: condivisa la Patris corde

Sono in programma due celebrazioni eucaristiche venerdì 19, alle 15 e alle 18.30, per festeggiare san Giuseppe a Villa. «In Giuseppe – racconta il parroco don Alberto Salvan – riscopriamo diversi valori, a partire da quello della dignità del proprio lavoro che porta il pane quotidiano nella famiglia. Ma nella lettera del papa ciascuno di noi può trovare uno spunto, un modello, un incoraggiamento, una domanda da farsi». Proprio per questo nella parrocchia si è cercato di parlare di questa figura, mettendo a disposizione il testo del papa attraverso il bollettino della comunità. Nella parrocchiale di Villa del Conte è presente una tela del 1901, inoltre, che raffigura la fine della vita di Giuseppe, circondato dai familiari e con il conforto della fede: «Altri due tratti – conclude il parroco – che lo portano vicino alla comunità».

Zovon

«Per l’anno di san Giuseppe, considerando che è patrono di Zovon, abbiamo diffuso, la prima domenica di febbraio, la lettera apostolica Patris corde – racconta don Mario Gazzillo, il parroco dell’unità pastorale di Vo’ – È un buono strumento per prepararsi alla festa patronale, annunciare l’anno indetto da papa Francesco e dare anche indicazioni per l’indulgenza». Venerdì 19 marzo, solennità di san Giuseppe, era previsto un pomeriggio di preghiera con inizio alle 15, ma a causa della “zona rossa” è possibile celebrare solo la messa alle 19 nella parrocchiale.

«Quella di san Giuseppe è figura molto bella – sottolinea il parroco – messa un po’ in disparte, ma è opportuno riscoprirla. Gli anziani della nostra parrocchia hanno “ripescato” preghiere del loro passato, una devozione che forse era più sentita. L’anno speciale voluto dal papa può essere anche occasione per rilanciare la festa della comunità, nonostante la pandemia, oltre che la figura del nostro patrono».

Monselice. Proposte per ragazzi e genitori per riflettere sulla figura del papà

Una proposta per i ragazzi, una per i genitori e una per tutta la comunità: così il duomo di Monselice ha pensato di valorizzare l’anno dedicato al suo patrono, san Giuseppe operaio. «Abbiamo restaurato una statua lignea – racconta mons. Sandro Panizzolo, il parroco – collocata sul presbiterio così da avere sempre davanti la sua immagine. Abbiamo acceso una lampada votiva dal 14 marzo e messo un libro per le firme o le preghiere alla comunità».

Il 19 marzo viene celebrata una messa alle 20.45: «Affidiamo alla sua intercessione la Chiesa universale, di cui è il patrono, la nostra parrocchia, il cui duomo è a lui dedicato, tutti i papà – sottolinea il parroco – Questo anno dedicato a san Giuseppe è stato accolto con molto favore. È figura che parla poco, ma agisce e in quest’epoca di palcoscenico, in cui si parla molto, si vuole apparire, richiamare una figura silenziosa, ma determinante per la salvezza è un antidoto alla strada che stiamo percorrendo. Un uomo nell’ombra che ci orienta però all’amore fattivo, umile, discreto».

Per i ragazzi dell’iniziazione cristiana verrà promosso, a ottobre, un concorso di disegni per i più piccoli e brevi filmati per i più grandi, sul santo. Per i genitori invece, in collaborazione con il polo educativo del Sabinianum, sempre in autunno, verrà proposta una serie di incontri per riscoprire la figura del papà. «Un piccolo percorso – conclude il parroco – per i nostri 260 genitori, ma non solo, incentrato sul padre, figura a volte un po’ assente, che sembra aver perso contorni precisi. Una sfida per riflettere, un piccolo percorso nella tradizione della formazione per i genitori della scuola paritaria».

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