Montagnana. Per dare concretezza alla Laudato si’ è stato avviato un apiario in canonica

«Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana».

Montagnana. Per dare concretezza alla Laudato si’ è stato avviato un apiario in canonica

L’ha scritto papa Francesco nella lettera enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune (pubblicata a maggio 2015). L’ha fatta propria – questa «vocazione di essere custodi dell’opera di Dio» – la parrocchia del Duomo di Montagnana, che ha scelto di avviare un apiario nell’ampio giardino della canonica, che già “accoglie” alcuni alberi da frutto. «L’idea – si legge nel volantino di presentazione dell’iniziativa, che è sostenuta dagli uffici diocesani di Pastorale sociale e del lavoro e per l’Annuncio e la catechesi – è quella di far conoscere le api, insegnare la loro funzione naturale, proteggerle e come relazionarsi con loro. Il progetto si inserisce nel cammino di iniziazione cristiana della nostra parrocchia e vuole concretizzare la Laudato si’ con un’attività pratica di cura della Creazione». A lanciare l’idea dell’apiario è stato un giovane animatore, Matteo Pressato. L’ha subito condivisa con il parroco, don Lucio Monetti, e il vicario parrocchiale, don Alberto Arzerton. «Presentata la proposta in consiglio pastorale – racconta don Lucio – è stata accolta con entusiasmo». «Il nostro obiettivo – ha spiegato Matteo Pressato – è conservare e custodire le famiglie di api affidate e insegnare alle nuove e “vecchie” generazioni a instaurare relazioni costruttive e sane, prendendo come esempio le api stesse. Sarebbe bello imparare dalla loro organizzazione. Un’ape, ad esempio, se si isola, muore. Sopravvive solo se è all’interno della sua colonia (comunità) e questa vive grazie all’impegno di tutte le api. Quante “api solitarie” abbiamo nella nostra comunità – malati, anziani, giovani e adulti in crisi, famiglia in difficoltà – che rischiano di non sopravvivere? Far parte della comunità è vita, ma la comunità rischia di morire se non si accorge delle “api solitarie”». La cura dell’apiario è opera di alcuni apicoltori della parrocchia di Montagnana e di un tecnico apistico di zona dell’Apa Pad (associazione patavina apicoltori in Padova) che si è occupato della formazione in loco.

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