Montegaldella e Ghizzole. Comunità a confronto sui giovani dopo il Sinodo diocesano

Venticinque operatori pastorali delle parrocchie di Montegaldella e Ghizzole hanno trascorso una domenica per riflettere insieme sul testo scaturito dal sinodo dei giovani della Chiesa di Padova. Don Paolo Zaramella, coordinatore del sinodo, ha favorito spunti di riflessione. Ne è emerso il forte bisogno di dialogo e confronto intergenerazionale. «Spesso vengono realizzati documenti molto belli e con propositi alti ma l’attuazione è un’altra cosa. Per questo abbiamo cercato di pensare a modalità nuove per concretizzare le idee; lo abbiamo fatto ragionando a piccoli gruppi, con il metodo utilizzato anche durante il Sinodo».

Montegaldella e Ghizzole. Comunità a confronto sui giovani dopo il Sinodo diocesano

È soprattutto la necessità di un’apertura al dialogo intergenerazionale che emerge dalla giornata di riflessione comunitaria vissuta nella casa Sacro Cuore di Torreglia da alcuni parrocchiani di Montegaldella e Ghizzole. In 25 operatori pastorali si sono dati appuntamento l’ultima domenica di settembre per presentare il proprio cammino in parrocchia e proporre iniziative per il nuovo anno pastorale.

«In questo periodo ci incontriamo sempre per una giornata in cui tirare le somme dell’attività conclusasi prima delle ferie estive e confrontarci sull’avvio del nuovo anno pastorale. Quest’anno il focus è stato posto sulla pastorale giovanile», spiega Giovanni Caron, 33enne di Montegaldella che ha partecipato ai lavori della recente assemblea sinodale della Diocesi di Padova.

La mattinata è stata scandita da momenti di preghiera e raccoglimento, scambio di esperienze e analisi dei problemi che si incontrano all’interno della vita parrocchiale. I lavori pomeridiani si sono incentrati invece sul fronte dei giovani; il gruppo è stato guidato da don Paolo Zaramella, direttore dell'ufficio diocesano di pastorale dei giovani, che ha favorito spunti di riflessione sul testo scaturito dal confronto tra i giovani.

«Spesso vengono realizzati documenti molto belli e con propositi alti – continua Giovanni – ma l’attuazione è un’altra cosa. Per questo abbiamo cercato di pensare a modalità nuove per concretizzare le idee; lo abbiamo fatto ragionando a piccoli gruppi, con il metodo utilizzato anche durante il Sinodo. Ne è uscito il bisogno di trovare uno stile che permetta il dialogo tra generazioni, così come l’importanza di condividere tra giovani e meno giovani vissuti di fede personali.

È emersa poi la necessità di avere delle guide, dei punti di riferimento che facilitino queste realtà. Ma abbiamo cercato anche di chiederci che cosa ognuno di noi possa fare, nel suo piccolo, per raggiungere questi obiettivi».

La giornata di fraternità comunitaria, a cui ha partecipato anche il parroco di Montegaldella don Gabriele Falcone, si è conclusa con alcune riflessioni finali seguite dalla celebrazione eucaristica.

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