Nasce il progetto “Crescere senza distanza”. I primi risultati dagli studenti con malattie

Le cinque sfide per il mondo della scuola. Conoscere e capire i ragazzi è il primo passaggio, quindi occorre coinvolgere, decidere e valutare in modo equo

Nasce il progetto “Crescere senza distanza”. I primi risultati dagli studenti con malattie

Sulla scuola in ospedale

L’insegnamento individuale è più proficuo sul piano dell’apprendimento, perché comporta meno distrazioni, favorisce l’attenzione, facilita la comprensione, il dialogo e il confronto con l’insegnante. L’approccio è individualizzato, personalizzato, più attento ai bisogni di apprendimento e alle esigenze dei ragazzi e può aiutare ad acquisire un metodo di studio più efficace. Si crea un rapporto insegnante-alunno che risulta meno “ansiogeno” rispetto a quello in classe, soprattutto per ragazzi che già devono affrontare un percorso di cura ospedaliero.

Gli insegnanti mostrano profonda capacità di comprensione, pazienza, disponibilità, flessibilità nei ritmi di insegnamento e rispetto alla salute dei ragazzi. Si crea una relazione umana profonda. Maggiore peso alla relazione che alla performance di apprendimento. L’insegnante è percepito come una figura che si prende cura dei bisogni dei ragazzi.

▶ Un approccio personalizzato è fondamentale per sostenere i ragazzi in un momento di grande difficoltà come quello della malattia, intuire i loro bisogni, spronarli sul piano psicologico, motivandoli a “non lasciarsi andare”. Aiuta a “distrarli” e a dare loro un obiettivo anche durante la malattia.

Sulla didattica a distanza

Costituisce un’opportunità per i ragazzi che non possono andare a scuola per motivi di salute.

▶ La qualità della spiegazione è migliore, perché viene ripetuta più volte e dunque risulta più chiara. Maggiore interattività di quando si è in classe, perché non potendo contare sul supporto dei compagni si è obbligati a chiedere chiarimenti direttamente al professore. La modalità online permette anche maggiore concentrazione a chi è realmente interessato a seguire la lezione.

▶ La disponibilità di strumenti, dispositivi e infrastrutture adeguate è fondamentale per garantire una didattica a distanza di qualità e per far percepire minori differenze dalla scuola in presenza. Un buon rapporto con i professori facilita l’adattamento alla modalità online.

Può facilitare, soprattutto durante le interrogazioni e le verifiche, chi ha difficoltà a esporsi davanti a tutta la classe.

▶ Permette di risparmiare tempo e risulta più comoda nell’organizzare alcune attività (ad esempio quelle di gruppo). L’organizzazione della didattica è più aperta: gli orari delle lezioni sono più flessibili, i professori possono terminare le spiegazioni anche oltre l’ora prestabilita, si può organizzare il calendario accordandosi in modo da favorire la partecipazione di tutti.

▶ I materiali interattivi (slides, foto, video) sono apprezzati, perché possono essere scaricati e/o consultati. La competenza degli insegnanti nell’uso di strumenti informatici è un valore aggiunto che permette di ottenere maggiore coinvolgimento e attenzione dei ragazzi. L’approccio degli insegnanti − un approccio “appassionato”, attento alle esigenze degli alunni, interessato soprattutto a far comprendere ciò che viene spiegato − è determinante nel motivare i ragazzi e nel mantenere la loro attenzione. Rapporto un po’ più personale con i professori.

▶ Suggerimenti, cosa si potrebbe fare: ripensare la frequenza delle lezioni delle varie materie e fare delle pause tra una lezione e l’altra; obbligare a tenere la videocamera accesa; privilegiare strumenti e metodi (per esempio i lavori di gruppo) che compensino in qualche modo la perdita di socialità.

I ricercatori della Fondazione Zancan hanno trasformato queste indicazioni nell’arco pedagogico SSD (scuola senza distanza). L’ascolto dei protagonisti guida ad affrontare cinque sfide:

1. Conosco e capisco (come approfondisco le necessità e le capacità?);
2. Prefiguro i traguardi possibili (come e a misura di ogni ragazzo e della classe?);
3. Scelgo e decidiamo (come condivido scelte o azioni, risultati attesi o esiti attesi);
4. Faccio e facciamo (come realizzo contribuendo in modo originali al risultato);
5. Verifico e valutiamo (come verifico/valuto i risultati e benefici conseguiti tenendo conto del punto di partenza di ogni ragazzo?)

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