Nuovi preti. Il 28 maggio, ordinazione presbiterale di Loris, Ivan e Francesco

Il 28 maggio, domenica di Pentecoste, la Chiesa di Padova gioirà non solo perché celebra e fa memoria della discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli apostoli riuniti nel Cenacolo, ma anche per l’ordinazione presbiterale che riceveranno tre alunni del Seminario vescovile, da ottobre diaconi (alle 16 in Cattedrale): Loris Bizzotto, Ivan Catanese e Francesco Trovò.

Nuovi preti. Il 28 maggio, ordinazione presbiterale di Loris, Ivan e Francesco

Loris Bizzotto, 39 anni, originario di Peraga di Vigonza, attualmente esercita il suo ministero diaconale nella parrocchia di Tencarola e coopera con la segreteria del Sinodo. Ivan Catanese, 28 anni, di Perarolo di Vigonza, è inserito nella pastorale delle cinque parrocchie del comune di Campodarsego e collabora con la Caritas diocesana. Francesco Trovò, 25 anni, di Vigorovea, è diacono presso le parrocchie di Tombelle e Galta, e insegna religione cattolica a scuola. Fino a venerdì 19 vivono gli esercizi spirituali a Costabissara (Vicenza), insieme ad altri quattro ordinandi presbiteri di Diocesi limitrofe. Quale Chiesa potranno costruire questi giovani preti? Se lo chiede don Davide Zaffin, loro educatore in Seminario: «Non possiamo nasconderci come negli ultimi anni si siano registrati, anche nella nostra Diocesi, segnali preoccupanti di un’incrinatura seria nel vivere la grazia degli inizi. Sappiamo tutti come sia duro l’impatto con il ministero e difficile l’equilibrio da trovare nel lavoro pastorale. Se ci fossero più presbiterio e più comunità, certe difficoltà che in sé sono fisiologiche, si potrebbero affrontare meglio. Auguriamo loro che si sentano accolti con la novità che portano, nella freschezza del loro inizio. Il Seminario li presenta alla comunità diocesana come un dono prezioso di Dio alla Chiesa e, insieme, il coronamento di tante preghiere, di tante cure, di tanti piccoli “sì” detti negli anni della formazione. Ci piace pensare che la festa che facciamo loro in questi giorni abbia anche questo significato: accoglierli così come sono, con tanto affetto, per aiutarli a crescere da pastori». Sabato 27, alle 21 in Seminario, si terrà una veglia con e per gli ordinandi.

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