Nuovo vicario episcopale. Don Lorenzo Celi è stato nominato vicario per i beni temporali della Chiesa

Don Lorenzo Celi è stato nominato vicario per i beni temporali della Chiesa. Alla guida e dell’Ufficio missionario arriva don Raffaele Coccato

Nuovo vicario episcopale. Don Lorenzo Celi è stato nominato vicario per i beni temporali della Chiesa

La Diocesi di Padova ha un nuovo vicario per i beni temporali. Il vescovo Claudio ha nominato don Lorenzo Celi, finora direttore dell’Ufficio diocesano dell’educazione e della scuola. Succede a don Gabriele Pipinato che dopo nove anni – prima come economo e poi come vicario episcopale – ora diventa parroco. Nel ringraziare quest’ultimo, don Claudio ha sottolineato – di fronte ai presbiteri riuniti in Seminario maggiore, venerdì 17 giugno, per la Festa di san Gregorio Barbarigo – come quello del vicario per i beni temporali della Chiesa sia «un ruolo molto faticoso. C’è da portare un peso, che però non è quello tecnico. È un peso morale... È la fatica di essere coerenti con ciò che è il bene della Chiesa». «Vi lascio immaginare i sentimenti che vivo in questi giorni – ha scritto don Lorenzo Celi agli insegnanti di religione della Diocesi – gratitudine per la fiducia che il vescovo mi dona, mista a trepidazione e senso di inadeguatezza, insieme a non poca tristezza al pensiero che a settembre si concluderà, almeno formalmente, il percorso che insieme abbiamo fatto in questi otto anni, per me bellissimi e carichi di esperienze preziose che custodirò come bagaglio di vita». «Sei sicuro di farcela?» gli ha chiesto sua mamma, intuendo la “corposità” dell’impegno. Mentre suo papà è andato dritto al sodo: «Quando cresci in responsabilità, devi crescere in onestà». E ancora sua mamma, con una raccomandazione: «Rimani te stesso». Don Lorenzo Celi – classe 1976, originario di Valstagna – è prete da 12 anni. Dal 2014 ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Ufficio diocesano per l’educazione e la scuola. «Il “bagaglio” che da questa lunga esperienza porto nel nuovo tratto di strada è dato prima di tutto dalla convinzione che l’educazione alle giovani generazioni è una risorsa per la società e per la Chiesa. C’è poi l’insegnamento di un mio vecchio maestro, il sociologo Ulderico Bernardi, che amava ripetere: “Chi scambia, cambia”. L’ambito della scuola mi ha cambiato tanto, perché ho potuto scambiare talenti, idee... e ascoltare tante voci». Da questi anni a contatto continuo con gli insegnanti di religione, ma anche con tante comunità parrocchiali, don Lorenzo sente di aver imparato a dialogare e ad ascoltare. «Ho anche imparato tanto dal lavoro della Diocesi in tema di razionalizzazione delle risorse e ricerca di trasparenza perché siano impiegate bene e per gli scopi che sono richiesti alla Chiesa. È maturata in me la convinzione che la gestione economica è parte integrante della pastorale. Non si può distinguere tra annuncio e buona gestione dei beni». Don Lorenzo Celi – che continuerà a essere animatore spirituale del Barbarigo e avrà qualche ora di insegnamento – sente che il suo nuovo incarico “muove” dal Vangelo di Matteo del giorno in cui ha ricevuto la nomina, il 17 giugno: «Non accumulate per voi tesori sulla terra... Accumulate invece per voi tesori in cielo... Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore». «Vorrei che questo fosse il mio programma, assieme alle parole che mi ha consegnato il vescovo Claudio: comprensione e compassione. Da vivere con gli altri e da ricevere».  Il vescovo Claudio ha nominato anche il nuovo direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale della missione: è don Raffaele Coccato, attuale parroco dell’unità pastorale di Agna e vicario foraneo del Conselvano. Classe 1962, è prete dal 1987; dopo alcuni anni di servizio al Minore, è partito come fidei donum alla volta del Kenya, dove è rimasto 24 anni. «La proposta del vescovo mi ha colto di sorpresa – racconta don Coccato – Nel rispondergli ho manifestato la mia preoccupazione per un’up che ha molto camminato negli ultimi anni. La richiesta che viene rivolta a me è un sacrificio anche per le parrocchie. Ho comunque colto, oltre che sorpresa e dispiacere, anche comprensione e incoraggiamento da parte delle persone». Don Coccato sottolinea come in questi otto anni nell’up di Agna abbia «imparato a fare il parroco, me l’hanno insegnato i parrocchiani. È stato un vero e proprio apprendistato. L’apertura al vicariato, poi, è stata fondamentale». Arriva in Centro missionario con il desiderio di «non dare nulla per scontato. L’Ufficio ha camminato molto, è maturato, è diverso da quando io l’ho vissuto come missionario. Chiede ascolto, attenzione verso le persone... Chiede, anche in questo caso, di mettersi nell’atteggiamento dell’apprendistato».

L’Istituto San Luca: vent’anni di formazione del clero
messa-festa-Barbarigo

In occasione della Festa di san Gregorio Barbarigo, che si è tenuta venerdì 17 giugno in Seminario maggiore, sono stati ricordati i vent’anni dalla nascita dell’Istituto San Luca per la formazione permanente del clero. Dopo la prima settimana residenziale di Borca, nel 2001, il vescovo Mattiazzo formalizzava l’avvio del progetto, già approvato dal consiglio presbiterale.

“Partenze e arrivi” nelle parrocchie, ma non solo

Queste le altre nomine indicate dal vescovo Claudio:
* don Fabio Moscato che da educatore del Seminario diventa assistente unitario di Azione cattolica, al posto di don Stefano Manzardo;
* don Alessio Rossetto, da prorettore del seminario Minore, in fase di chiusura, diventa coordinatore per la cura dei preti anziani e in situazione di necessità;
* don Maurizio Rigato, all’incarico di biblista della Facoltà teologica del Triveneto aggiunge quello di educatore del Seminario;
* don Giuseppe Galiazzo, lascia le parrocchie dell’unità pastorale alla Guizza per diventare il nuovo parroco dell’unità pastorale di Monteortone (che comprende anche Monterosso e Tramonte);

* don Silvano Trincanato, mantiene l’incarico di direttore dell’ufficio di Pastorale familiare, e assume anche quello di parroco delle comunità dell’unità pastorale alla Guizza (Bassanello, Guizza, Santa Teresa), dove si trasferiranno, formando una piccola comunità di preti: il biblista e docente alla Fttr e all’Issr don Andrea Albertin e don Giuseppe Toffanello, già direttore spirituale di Casa Sant’Andrea;
* don Marco Galante, parroco di San Giovanni Bosco in Padova, diventa parroco anche di Mandria e Voltabrusegana;
* don Mattia Callegaro, vicario parrocchiale di San Giovanni Bosco, lo diventa anche di Mandria e Voltabrusegana;
* don Lorenzo Voltolin, lascia le parrocchie di Mandria e Voltabrusegana ed è nominato assistente spirituale del “Centro Spiritualità Scout Carceri Giulia Spinello”;
* il benedettino padre Gabriele Pege è stato nominato vicario parrocchiale di Santa Maria Assunta di Praglia;
* don Enrico Piccolo, parroco di Campodarsego, è stato nominato anche amministratore parrocchiale di Sant’Andrea di Campodarsego, dopo la morte di don Roberto Balbo; Altre nomine saranno perfezionate nelle prossime settimane.

Seminario maggiore: firmato lo statuto

Nella Festa di san Gregorio Barbarigo il vescovo Claudio ha firmato lo statuto del Seminario diocesano, affidandolo alla protezione del santo. Accanto alla figura del rettore è prevista anche la presenza di un consiglio di amministrazione, che verrà nominato a breve.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)