Oratori. A Roncaglia numerose le persone intervenute all’incontro con Fawad Raufi

Roncaglia. Numerose le persone intervenute all’incontro con Fawad Raufi. Ma non solo. Dopo due anni difficili è stato possibile ritrovarsi tra volontari della parrocchia e, cenando insieme, “fare memoria” di quanto vissuto e delle persone che non ci sono più

Oratori. A Roncaglia numerose le persone intervenute all’incontro con Fawad Raufi

Oltre un centinaio di persone ha partecipato alla serata organizzata dal circolo Noi di Roncaglia per ascoltare la testimonianza di Fawad Raufi, profugo afghano che ha voluto raccontare la propria esperienza per sensibilizzare al dramma del suo popolo, ma anche per lanciare un messaggio di speranza. E questo messaggio è stato accolto con partecipazione da una comunità parrocchiale attiva e vivace, come ha dimostrato la settimana scorsa anche la cena dei volontari, con 140 persone che si sono finalmente incontrate per un momento di condivisione dopo due anni decisamente difficili. Fawad Raufi ha raccontato la sua storia dialogando con la giornalista Paola Sartore. Era docente di letteratura e storia persiana in un liceo di Kabul, ma non ha potuto tollerare di convivere con i talebani. Quindi ha intrapreso il viaggio della disperazione, ma anche della speranza, alla ricerca di un futuro di pace. Un percorso drammatico, durato quattro mesi, nel corso del quale ha visto morire alcuni dei suoi compagni. Ora è mediatore linguistico e culturale in Italia. «Ci ha raccontato che rimanendo lì, si muore lentamente, giorno per giorno – riferisce il presidente del circolo Noi di Roncaglia, Leonardo Gasparin – e quello che ci ha colpito di più della sua testimonianza è stata la sua incredulità di fronte alla mancata ribellione da parte del suo popolo». Un’altra testimonianza si è tenuta giovedì 14: Franco Perlasca ha raccontato di suo padre Franco, che sottrasse migliaia di ebrei al tragico destino dei campi di sterminio e per questo è stato nominato “giusto delle nazioni”. L’incontro è stato organizzato dall’Azione cattolica. «A livello parrocchiale c’è sempre grande collaborazione, quindi abbiamo dato una mano anche noi come circolo» sottolinea Gasparin. Una collaborazione risultata evidente sabato scorso con la cena dei volontari parrocchiali. «Dopo due anni di pandemia, non ancora del tutto sconfitta, ci siamo trovati insieme per un bel momento di condivisione di un anno, anzi due, che ormai volgono al termine, ma che ci hanno visto impegnati in vari fronti con l’operato dei tanti gruppi che operano in parrocchia». Il presidente li ha ringraziati uno per uno, soffermandosi su quelli che contribuiscono all’organizzazione della sagra. «Sono stati due anni intensi per la nostra comunità – ha concluso – nei quali abbiamo salutato persone che collaboravano o avevano collaborato in passato nei nostri ambienti. Un pensiero e un abbraccio ai loro familiari». È stata promossa anche una sensibilizzazione a favore delle utenze della parrocchia per fare fronte agli aumenti. E già ci sono programmi per il futuro: per l’Epifania non si potrà bruciare la vecia, ma – assicura il circolo Noi di Roncaglia – una festa per i bambini non potrà mancare.

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