Ordinazione presbiterale di don Loris Bizzotto, don Ivan Catanese e don Francesco Trovò. Dissetati da un solo Spirito

Ordinazione presbiterale. Questa domenica, solennità di Pentecoste, il vescovo Claudio ordina presbiteri don Loris Bizzotto, don Ivan Catanese e don Francesco Trovò. Il pensiero del rettore del Seminario mons. Raffaele Gobbi

Ordinazione presbiterale di don Loris Bizzotto, don Ivan Catanese e don Francesco Trovò. Dissetati da un solo Spirito

Il motto biblico scelto da Loris Bizzotto, Ivan Catanese e Francesco Trovò fa riferimento al “dono dei doni”, lo Spirito Santo, che celebriamo nella solennità di Pentecoste, giorno in cui essi ricevono l’ordinazione presbiterale. Siamo profondamente riconoscenti al Signore e a tutti coloro che li hanno affiancati nel cammino di discernimento e di formazione! Certamente non manca la trepidazione, perché essere prete in questa stagione di Chiesa non è affatto un cammino facile. Il dono dello Spirito Santo opera e risuona, fra i vari “luoghi”, nella coscienza delle persone. Ogni cristiano, come ricorda spesso san Paolo nelle sue lettere, è abitato da questo dono. E senza Spirito Santo, ci ricorda ripetutamente l’apostolo, la Chiesa sarebbe un gruppo di potere, una organizzazione mondana o una ong filantropica.

Nel Sinodo, forte invocazione di spiritualità
Ogni essere umano, a prescindere dal fatto che abbia ricevuto i sacramenti e accolga esplicitamente la fede, in quanto creato a immagine e somiglianza dell’amore di Dio, è sensibile all’ispirazione dello Spirito, è aperto alle sue mozioni. Mi pare che qui ci sia una grande opportunità e un grande lavoro pastorale: molto spesso nei materiali del Sinodo, nei confronti e nei dialoghi, è emerso come i nostri contemporanei, che a volte sembrano così freddi e disinteressati verso la spiritualità, in realtà non rifiutano in blocco questa dimensione ma spesso la articolano in modi, luoghi e percorsi ben lontani da quelli che come Chiesa istituzionale sappiamo proporre. Il richiamo allo Spirito Santo scelto dagli ordinandi esprime quindi il volto di una Chiesa che con tutta se stessa ricerca i cammini e la libertà dello Spirito anche al di fuori dei suoi confini visibili.

Ultimo anno di Seminario: intenso tirocinio pastorale
L’ordinazione presbiterale di questi tre giovani cade nel pieno dei lavori dell’assemblea sinodale. E in effetti don Loris nel suo ultimo anno di Seminario ha fatto parte della segreteria del Sinodo e sta tuttora affiancando la presidenza, perché lo svolgimento sia ottimale. Si tratta di una scelta precisa: dare un’impronta maggiormente pastorale all’ultimo anno di Seminario. Don Francesco, ad esempio, si è dedicato all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole,
mettendosi a disposizione dell’Ufficio scuola diocesano; ha poi avuto modo di vivere la pastorale della salute, affiancando il servizio dei padri camilliani presso l’ospedale civile. Don Ivan si è inserito a più livelli dentro l’attività della Caritas diocesana, dal centro di ascolto diocesano alla commissione formazione, avendo uno sguardo trasversale e generale sul volto di carità della nostra Diocesi. Questa è l’impronta dell’ultimo anno di Seminario, sulla scia di indicazioni precise della Chiesa italiana: un anno di progressivo avviamento al ministero, assumendo maggiori responsabilità, non soltanto nella pastorale parrocchiale, che comunque resta basilare (tutti e tre gli ordinati hanno svolto servizio parrocchiale oltre a quello diocesano).

Respiro triveneto
Altre opportunità interessanti sono state offerte a livello triveneto allestendo dei moduli formativi per diaconi avviati al
presbiterato: pastorale della salute, omiletica, introduzione al sacramento della penitenza. Questo tipo di condivisione è stata apprezzata molto dagli stessi diaconi; su questa strada si allargherà l’offerta formativa.

Limiti e risorse del Seminario
Il Seminario di oggi non può presumere di formare in tutto e per tutto al servizio ministeriale e pastorale. Decenni fa un prete usciva dal Seminario con una sorta di dotazione base che lo metteva in grado di saper fare e saper stare in una pastorale allora molto più definita e chiara (che in ogni caso esigeva intenso impegno e lavoro). La nostra grande speranza oggi è di aver consegnato a questi generosi e bravi giovani degli strumenti che li abilitano all’incessante discernimento, perché non ci sono ricette precostituite per la pastorale oggi. Sicuramente non siamo stati in grado di “insegnare” tutto ma in Seminario gli ordinandi si sono allenati a stare in un continuo processo di apprendimento, sapiente e spirituale, dall’esistenza.

Ordinazione presbiterale alle 16 in Cattedrale

Loris Bizzotto (Peraga di Vigonza), Ivan Catanese (Perarolo di Vigonza) e Francesco Trovò (Vigorovea) ricevono l’ordinazione presbiterale, per l’imposizione delle mani del vescovo Claudio Cipolla, domenica 28 maggio – solennità di Pentecoste – alle 16 in Cattedrale a Padova. La celebrazione viene trasmessa in diretta su Telechiara (canale 14 del digitale terrestre). Sabato 27, alle 21 in Seminario, si tiene una veglia di preghiera per e con gli ordinandi. Nella stessa giornata viene proposta l’intervista a Francesco Trovò – realizzata da Sara Melchiori nell’ambito dei “15 minuti con...” – disponibile sul canale Youtube della Diocesi di Padova. Le interviste ai tre ordinandi pubblicate in queste pagine, a cura di Luca Bortoli, sono visibili sul canale YouTube della Difesa del popolo e sui nostri social.

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