Padova all'incontro nazionale dei Centri d'ascolto Caritas: al centro la formazione e la raccolta dei dati

«Erano anni che, come Caritas italiana, non facevamo il punto e sentivamo forte l’esigenza di confrontarci insieme su cosa siano i centri d’ascolto oggi».

Padova all'incontro nazionale dei Centri d'ascolto Caritas: al centro la formazione e la raccolta dei dati

Daniela Crivellaro di Caritas Padova era una dei 200 rappresentanti delle diocesi da tutta Italia convenuti a Roma per l’incontro nazionale dell'11 e 12 giugno.

Oltre a sentire la presentazione del documento e del vademecum, i partecipanti hanno lavorato in gruppo su alcune aree tematiche. Daniela Crivellaro ha discusso “La cura di chi si prende cura”: «È solo l’inizio di un lavoro di riflessione che continuerà. I volontari dei centri d’ascolto sono impegnati in un’opera di relazione, e proprio per questo è importante che si prendano cura di sé». L’urgenza si sente forte: «Un tempo i centri d’ascolto si limitavano solo ad alcune problematiche. Ora la complessità del mondo e le situazioni, anche gravi, che si presentano di fronte ai volontari fa sì che chi non ha ancora trovato un equilibrio nella sua vita e non sa prendersi cura anche di sé stesso non possa reggere il servizio».

Cosa fare di fronte a questo rischio di burn out? «Vi sono strumenti che per anni non sono stati considerati, come la verifica o la supervisione, che invece dovrebbero essere recuperati come elementi paralleli e complementari al servizio che si presta». E poi, soprattutto, capire da dove si viene e perché ci si impegna: «Non siamo i servizi sociali, siamo espressione di Chiesa e viviamo questo impegno in un’ottica di fede. È la tentazione di diventare “specialisti” che ci fa perdere le motivazioni e ci fa correre il rischio di perderci anche come persone».

Daniela Crivellaro evidenzia anche l’importanza della “Funzione pastorale della raccolta dati”: «Gli osservatori Caritas sembrano strumenti slegati dall’attività dei centri d’ascolto, che studiano e basta. Invece la loro visione dei territori può aiutare i centri d’ascolto a migliorare il proprio servizio cogliendo le opportunità migliori».

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