Parrocchie... in campo. Battaglia Terme, Monselice, Este San Tecla e Mestrino si sono adoperate per proposte di qualità

Le parrocchie non si arrendono alle difficoltà legate al Covid-19 e lanciano interessanti proposte estive per bambini e ragazzi. A Monselice si farà il grest, rileggendo l’Esodo alla luce della pandemia. A Este e a Battaglia Terme sono iniziati invece i centri estivi con aiuto compiti e laboratori espressivi. Anche a Mestrino voglia di ripartire.

Parrocchie... in campo. Battaglia Terme, Monselice, Este San Tecla e Mestrino si sono adoperate per proposte di qualità

Incontro, gioco e preghiera ai tempi del Covid-19: per i bambini e ragazzi della Diocesi le proposte estive quest’anno saranno diverse da quelle a cui erano abituati. Bisogna fare i conti infatti con le norme anticontagio per evitare che il virus torni a diffondersi. Ma le parrocchie hanno deciso di non tirarsi indietro perché, dopo mesi di lockdown in cui le relazioni passavano attraverso lo schermo, c’è bisogno di un’aggregazione di qualità per riscoprire il gusto dell’incontro e per rielaborare la difficile esperienza dell’isolamento.

È per questo che a Monselice, Este e Battaglia Terme le comunità si sono rimboccate le maniche e, linee guida regionali e vademecum diocesano alla mano, hanno organizzato interessanti proposte estive, contando sul patrocinio e la collaborazione dei rispettivi Comuni. Gruppi meno numerosi, orari ridotti, un animatore ogni 7 ragazzi per le elementari e uno ogni 10 per le medie, attività soprattutto all’aperto, ingressi e uscite scaglionate, misurazione della temperatura corporea, mascherine, sanificazione delle mani e degli ambienti: sono queste le nuove regole a cui ci si deve attenere. Ma la voglia di incontrarsi e di condividere una bella esperienza insieme rimane quella di sempre.

Monselice (bold rosso) le tre parrocchie del Redentore, del Duomo e di San Giacomo hanno unito le forze con l’obiettivo di mantenere la formula tipica del grest, con animatori volontari. Il titolo scelto è “Per di qua - si misero in cammino”. Il filo conduttore del grest sarà il libro dell’Esodo, perché racconta una storia di liberazione. Nella fuga del popolo d’Israele dalla schiavitù dell’Egitto i ragazzi potranno leggere lo stesso bisogno di libertà che sentono oggi. E se per gli ebrei guidati da Mosè il grande nemico da sconfiggere era il faraone, per tutti oggi è il coronavirus. A partire dal 6 luglio, per quattro settimane i ragazzi sperimenteranno uscite nel territorio a piedi e in bicicletta, laboratori espressivi e tornei sportivi. «La Chiesa non poteva non esserci – afferma il vicario parrocchiale don Andrea Miola – Così abbiamo pensato a una proposta che ci permettesse di riscoprire il bello dello stare insieme. Speriamo di trasmettere positività».

Este invece, la parrocchia Santa Tecla, in collaborazione con il “Patronato Santissimo Redentore”, ha optato per il centro estivo “Red-Estate”, che può accogliere circa 120 ragazzi, a fronte degli oltre 400 degli anni scorsi. La proposta, che è iniziata lunedì 15 giugno e proseguirà fino al 4 settembre dalle 7.45 alle 16.30, ha un duplice obiettivo. Da un lato aiutare i ragazzi con i compiti per le vacanze, restituendo alla relazione educativa quel calore che la didattica a distanza aveva smorzato. Dall’altro permettere loro di rielaborare il difficile vissuto di questi mesi. Come? Raccontando storie, interpretando sketch teatrali, utilizzando con fantasia matite e pennelli. «È importante che i ragazzi si riapproprino dei loro ambiti espressivi» afferma don Michele Majoni, vicario parrocchiale e direttore del patronato. Agli animatori verrà riconosciuto un rimborso spese anche sotto forma di buoni spendibili nei negozi della città.

Anche la parrocchia di San Giacomo Apostolo di Battaglia Terme si è organizzata con il centro estivo formativo che accoglie una trentina di ragazzi, dal 15 giugno al 3 luglio, seguiti da giovani laureati. Alle attività di aiuto compiti si affiancano giochi, laboratori e uscite alla scoperta delle bellezze del territorio: il Museo della Navigazione, il castello del Catajo e il sentiero collinare del Ferro di Cavallo. «La comunità cristiana ha dimostrato di non volersi arrendere – afferma il parroco don Edoardo Bregolin – La Chiesa ha voglia di essere ancora una Chiesa da campo, lì in mezzo, dove c’è bisogno». (M. E. P.)

Mestrino

C’è una rete di relazioni che va ricomposta, a partire dai giovani, e la parrocchia di Mestrino intende offrire alla propria comunità delle occasioni per rincontrarsi. «Vogliamo ripartire, e ripartire dal Vangelo – spiega il vicario parrocchiale don Federico Talone – per questo dedicheremo il mese di luglio alle attività per i giovanissimi, coinvolgendo anche i gruppi di iniziazione cristiana, insieme a catechisti, animatori e genitori. L’idea è quella di ricostruire la nostra comunità, a cominciare dall’incentivare le relazioni personali, ricontattando le famiglie».
Poi, per l’ultima settimana di luglio è in programma un campo che coinvolgerà i giovani dai 18 ai 35 anni che si terrà in parrocchia. «L’obiettivo è quello di condividere un’esperienza di carità, organizzando diverse attività rivolte alle famiglie e alle persone della nostra comunità che hanno più bisogno di aiuto». (M. F.)

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